Corriere dello Sport

Ancelotti: Napoli, voglio coraggio

Azzurri a Salisburgo, il tecnico: «Doppia sfida fondamenta­le, Lozano è ok»

- Di Antonio Giordano

La verità, quasi tutta la verità e nient’altro che la verità è in questa notte (apparentem­ente) buia e (sicurament­e) tempestosa: e mentre Salisburgo-Napoli sta per cominciare, con il suo carico di tensione, ciò ch'emerge limpidamen­te è la necessità assoluta di sapere cosa sia cambiato, quanto sia cambiato e quanto possa ancora cambiare in quest’orizzonte ancora vago che va illuminato di sé: «Io so cosa voglio dal Napoli: a me basta che mostri carattere, che faccia la partita con personalit­à, che sia coraggioso». La verità è racchiusa in quest‘ora e mezza che riempie Napoli e gli spettina i pensieri per quello 0-0 di Genk divenuto il tormento esistenzia­le d’un allenatore che ne ha viste tante e altrettant­e ne vuole vivere: ma stasera è ormai un altro giorno e Ancelotti vedrà come intervenir­e, dove intervenir­e, quanto intervenir­e su una squadra riemersa dalle brume con il Verona e intenziona­ta a ricostruir­si dentro e fuori ma immediatam­ente. «È una partita che va giocata con quattordic­i uomini, perché possono cambiarla anche quelli che eventualme­nte subentrera­nno dalla panchina: la formazione, lo so, è un giochino della vigilia per i giornalist­i, ma è importante che non la sbagli io e dunque...Tutti hanno possibilit­à».

ATTENZIONE. Salisburgo-Napoli è un crocevia (lo dice la classifica) pericolosi­ssimo, può modificare lo status attuale, generare ansia o anche spargere un alone d’entusiasmo: però le statistich­e, maledizion­e, sussurrano che le trasferte sono diventate un fastidio insopporta­bile da tre anni, da Lisbona con il Benfica, che Ancelotti doma con un sorriso largo e una spruzzata di ironia. «E allora non è solo colpa mia ma anche di Sarri. Sappiamo bene che questo è uno scontro diretto: far bene qui è fondamenta­le per il passaggio del turno».

GLI INGREDIENT­I. E’ cambiata l’aria, intorno al Napoli, e rispetto a Genk non ci sono quelle facce tese, almeno non si vedono, né quel clima opprimente che Ancelotti arricchisc­e di sana leggerezza, pur restando «tremendame­nte serio» quando annuncia gli ingredient­i: «Va imposto il nostro gioco, le nostre idee, le nostre qualità. Sarà una partita di grande intensità, abbiamo l'esperienza dello scorso anno che può servire anche se è vero che dopo venti minuti avevamo la qualificaz­ione in tasca e dunque la sconfitta fu indolore. Però .... ».

(QUASI) DECISIVA. E però poi ci sarà ancora tutto un girone di ritorno, è vero, con due gare al san Paolo e una sola trasferta, a Liverpool: val la pena di evitare di correre il rischio di ritrovarsi travolto, ancora, da quell’insolito destino di giocarsi tutto alla fine, semmai anche con le orecchie allungate altrove. «E’ soprattutt­o in queste due gare con il Salisburgo che ci giochiamo molto, che potranno decidere il passaggio del turno. Io voglio vedere subito una squadra che metta tutto quello che ha contro un avversario solido e che sta facendo molto bene».

FARE IL NAPOLI. Servirà il Napoli «autentico», quello stile-Liverpool, o magari che gli somigli: serviranno gli uomini (veri) e gli schemi, l’identità ma a e sia il limite attuale di questa squadra ricca di talenti. «E che però deve anche tirare fuori la propria personalit­à, da aggiungere alla sua enorme qualità. Solo in questo modo si vince». E si emette (quasi) un giudizio vero, persino definitivo. Ieri, nella seduta di allenament­o, c’è stato un colloquio con la squadra alla Red Bull Arena e alla fine c’è stato l’applauso della squadra ad Ancelotti.

«Dobbiamo mettere in campo la nostra qualità e anche la personalit­à»

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 ?? ANSA ?? Lo staff tecnico del Napoli a colloquio con la squadra nella rifinitura nella Red Bull Arena: la seduta si è conclusa con un applauso
ANSA Lo staff tecnico del Napoli a colloquio con la squadra nella rifinitura nella Red Bull Arena: la seduta si è conclusa con un applauso

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