È TUTTA JOYA JUVE NO STOP
La Lokomotiv spaventa a lungo difendendo il gol di Miranchuk ma nell’ultimo quarto d’ora Dybala fa il fenomeno: doppietta e risultato ribaltato
Toglietelo da qualsiasi mercato dal mondo, è Joya. Dategli l'aumento, i bonus, un castello dorato e ogni altra cosa. Paulo Dybala si prende la Juve da solo, come i fuoriclasse autentici, e ribalta la Lokomotiv in due minuti e mezzo, dal 32' al 34' st. L'arte della Joya, roba da sballo e da urlo. Prima un sinistro a giro di una bellezza accecante, poi il tap-in su una sassata di Alex Sandro, prima di lasciare a Bernardeschi e quasi lo Stadium viene giù. La Juve se la vede brutta fino all'ultima curva, la Lokomotiv crede di avere realizzato un capolavoro. Ma quando Paulo capisce che è l'ora, la Juve si prende l'oro di questi tre punti che valgono la vetta del girone di Champions, ottavi ipotecati, sempre in condominio con l'Atletico Madrid.
SORPRESA BENTANCUR. Sarri si presenta con una mossa difficilmente pronosticabile, Bentancur trequartista e non Bernardeschi, con Dybala partner di Ronaldo. Il primo tempo della Juve è un possesso palla medio del 70 per cento, ma con sbocchi non semplici e con circolazione spesso prevedibile. Ci sono alcune cose che funzionano male nei singoli: Khedira statico, Alex Sandro altalenante (crescerà), così Pjanic, sempre presente, non ha il giusto sopporto. La Lokomotiv si piazza a tre, non rischia tanto, ha buone letture difensive e diagonali ben fatte. Il nuovo Joao Mario, quello in azione a Mosca, è inserito negli schemi: ne perde poche e quando ha un metro ribalta. La Juve potrebbe passare al 20', Ronaldo si divora a porta vuota un cioccolatino semplice da scartare su cross di Cuadrado. Resta il possesso, fittizio, un Dybala volenteroso ma incastrato e poco libero di inventare. E siccome per mezz'ora la Lokomotiv produce zero in quanto a occasioni, cross o tiri dalla distanza, la Juve pensa che "tanto, prima o poi...".
MIRANCHUK COLPISCE. Neanche il tempo di memorizzare simile concetto che, proprio al minuto numero 30, i russi vanno a dama. Bonucci, che aveva appena bucato sotto porta una punizione di Pjanic, concede il bis con un disimpegno e spalanca un'autostrada a sei corsie per Miranchuk abilissimo a trovare il corridoio per Joao Mario. La chiusura dell'ex Inter da sinistra è a colpo sicuro, ma Szczesny si oppone non pensando di trovare alle spalle Miranchuk per una girata chirurgica a porta vuota. Non è un vantaggio meritato, piuttosto la chiara conferma che, soprattutto in Champions, non puoi sbagliare il minimo disimpegno, ti castigano.
SUBITO HIGUAIN. L'intervallo porta consiglio, appena tre minuti e Sarri sgancia Higuain per Khedira per quel famoso tridente (Pipita più Dybala più Ronaldo) che in casa dell'Inter aveva visto la luce per nove minuti appena. Ovviamente Bentancur trasloca a centrocampo, a tutela della trazione anteriore, darà sostanza. Higuain entra poche secondi prima di una clamorosa occasione sciupata proprio da Dybala,su assist Pjanic, da posizione comodissima. I "magnifici tre" hanno una lievitazione complicata perché la Lokomotiv non concede mezzo millimetro, raddoppio sistematico e buona predisposizione a sopportare la pressione. Il castello crollerà. Dybala è il più attivo, mentre Ronaldo è isolato e stranamente impreciso nei tocchi più comodi. Sarri ridisegna con Rabiot per Matuidi, cambia poco, la Juve sfrutta la fascia di Cuadrado, il più attivo e a lungo l'unico a cercare sentieri alternativi. Higuain due volte vicino all'approdo (28' e 30'), poi ecco la meraviglia delle meraviglie. Paulo Dybala due volte in due minuti, come soltanto lui sa fare. Blindatelo.