E PAULO SI PRESE LA JUVE
Solo reti pesantissime per l’argentino: contro l’Inter nella partita del sorpasso e ieri per scacciare i fantasmi di un ko inaspettato
In tre minuti Dybala ha ribaltato la partita: una sberla da fuori area e un guizzo da rapinatore: è sempre più decisivo nel gioco di Sarri
Dybala scaccia fantasmi. Quando la notte sembrava stregata, quando tanti brutti pensieri iniziavano ad albergare con sempre maggiore insistenza nelle menti del popolo bianconero, ecco la Joya. Un’esplosione fragorosa che manda in delirio lo Stadium. Tutto in 149 meravigliosi secondi di esaltazione calcistica, in cui Paulo ribalta una serata tremendamente difficile. C’è tutto il numero 10 nella doppietta che abbatte il muro, in apparenza inscalfibile, della Lokomotiv Mosca. Dybala raccoglie palla al limite, controlla e dipinge una pennellata a giro che
Guilherme può solammirare spegnersi alle sue spalle. La prima spallata è stata data, il sereno sta per tornare. «Vamos, vamos» urla l’argentino, che non perde tempo e carica i compagni tornando a centrocampo. Lo Stadium ruggisce e spinge l’assalto. L’onda bianconera si fa travolgente. Alex Sandro spara dal limite, Guilherme si supera ma c’è ancora lui. C’è ancora la Joya, pronto a ribattere in porta. Tutto, appunto, in due minuti e ventinove secondi. E’ la terza marcatura multipla per Paulo in Champions, dopo la memorabile doppietta al Barcellona nel percorso verso Cardiff e la tripletta dello scorso anno allo Young Boys. Dybala scala così la graduatoria dei fenomeni: siamo a 13 gol in Champions. Tra i goleador bianconeri nella coppa regina, solo Inzaghi, Trezeguet e Del Piero hanno segnato più di lui. «Il messaggio di questa notte? Abbiamo tante capacità per dimostrare sempre qualcosa in più».
TRIO D’ORO. Mancava soltanto la Joya all’appello in questa stagione europea: mai titolare nelle prime due uscite con Atletico Madrid e Bayer Leverkusen, in cui era stato protagonista soltanto a gara in corso. Ronaldo e Higuain, invece, avevano già fatto centro. All’appello mancava soltanto Paulo, che si è preso il palcoscenico nel momento finora più importante della cavalcata continentale. Il cammino e la classifica del girone si stavano complicando, e di molto, con il vantaggio perdurante dei vicecampioni di Russia. Poi il 10 ha deciso di fare il 10 e la serata è diventata di soli sorrisi. «Avevo molta voglia di una partita così, avevo molto bisogno di questi gol - sorride - è stata una bella partita per me e per la squadra. Abbiamo sofferto, ma si è vista l’esperienza di questa squadra per giocare e vincere questo tipo di partite». La remuntada è arrivata quando in campo c’era il trio delle meraviglie composto da Paulo, Ronaldo e Higuain. Il Pipita era stato il primo rimedio tentatanto
to da Sarri nel momento dei bisogno per riacciuffare il match. Con l’ingresso del Pipita, Dybala era scalato alle spalle del connazionale e di Cristiano. L’assedio era continuo, ma l’effetto immediato di questa mossa non c’era stato. CR7 ci provava a ripetizione (8 tiri totali), sbattendo sempre però contro qualcuno o qualcosa. Meglio faceva Gonzalo: girata e diagonale dal limite un pelo fuori. Poi un colpo di testa a fil di palo. Fino ai 149 secondi da supereroe di Dybala: «Il tridente? Adesso che abbiamo vinto possiamo dire che possiamo giocare tutti e tre insieme. Altrimenti se fosse finita 0-1 si sarebbe detto il contrario. E’ una soluzione su cui dobbiamo lavorare, ci penserà il mister».
«Vittoria e due gol Avevo tanta voglia di una partita così Il tridente? Si può»