Milito: «È l’uomo giusto»
(emm.ger.) - Se lo dice anche Diego Milito è un deposito a Fort Knox da un miliardo di dollari e spiccioli, chi ama il Genoa non abbia dubbi: «Thiago Motta è la persona giusta». Timbrato e approvato, è un certificato di garanzia con durata decennale. Dall’Argentina risponde via WhatsApp in cinque secondi scarsi, è sempre il ‘Principe’ (del gol) anche nella cortesia. Accetta subito l’invito, lui e Thiago Motta sono anche quelli dello straordinario ‘Triplete’ nerazzurro e tanto altro ancora: quattro stagioni insieme (una al Genoa e tre all’Inter, dal 2008 al 2012), un centinaio di partite fianco a fianco e una gran bella amicizia: «Sono convinto che possa fare davvero bene - racconta l’ex bomber e oggi dirigente del Racing Club - ci sentiremo presto. Col Grifone potrà dimostrare tutto il suo valore anagenda, che come allenatore, dopo aver vinto tantissimo da calciatore. Ripeto, ho grande fiducia e gli auguro di cuore di riportare il Genoa in alto», racconta Milito. Ha sempre avuto le idee chiare. La domanda può sorgere spontanea (“Poca esperienza di Thiago Motta in panchina?”), la risposta sembra una di quelle sentenze da area di rigore. La specialità di casa Milito. Ti mette il silenziatore: «Lui ha sempre avuto il calcio in testa, il suo ruolo a centrocampo gli permetteva sempre di avere un quadro d’insieme di quello che succedeva in campo. Confesso che me lo immaginavo come allenatore. Poi è nato nella scuola del Barcellona, ha una precisa impostazione. E’ vero, il Genoa è partito male, ha pochi punti in classifica, ma sono certo che abbia le capacità giuste per riprendere la corsa. E anche il pubblico rossoblu gli darà una grande mano, il Ferraris è uno stadio davvero speciale perché quella tifoseria è straordinaria». Ciao e grazie ‘Principe’. Thiago Motta apprezzerà. Se l’assist poi arriva da uno come lui è come volare in contropiede con la porta vuota e l’ultimo difensore a cento metri.