Zauri, gli alibi? Quasi finiti
«Zauri non rischia il posto, così come non rischiava dopo la sconfitta con il Crotone, ma sta a lui risolvere i problemi e quello che non va nella squadra perché l'allenatore è lui e non io. Bisogna che tutti si diano una svegliata perché non stiamo facendo bene». Le parole del presidente Daniele Sebastiani sono fin troppo chiare. La battuta d'arresto con lo Spezia non è stata indolore. Il ko ha fatto tornare cupo il clima in riva all'Adriatico nella settimana che fra l'altro conduce al match con il Benevento. La società si aspetta una pronta reazione. Occorrerà vedere in campo ben altro spirito e non una squadra passiva come nel secondo tempo con gli aquilotti di Italiano. Sabato scorso sono arrivati i primi fischi della stagione all'indirizzo di Memushaj e compagni. La squadra non è esente da colpe. Nel primo allenamento della settimana c'è stato un lungo faccia a faccia fra i giocatori e lo staff tecnico. A parlare è stato capitan Fiorillo che se aveva bacchettato l'ambiente per le eccessive critiche, stavolta non nega la difficoltà di una squadra che non riesce a proporre un gioco convincente, che continua a subire gol (penultima peggior difesa del torneo) e che manifesta difficoltà sottoporta. «Si, sono preoccupato. Oggi le critiche ci stanno - spiega Fiorillo e vanno accettate e analizzate. Lo sfogo del presidente Sebastiani? Ha ragione. Quello che ha detto lui è quello che pensiamo un po' tutti. Ora c'è poco da dire. Sabato sembravamo poco attaccati al risultato e alla causa. Col Benevento ci sarò. Ci attende una gara difficilissima, ma sappiamo di dover far punti», sostiene il portiere genovese che rinnova il suo amore per il Pescara. «A 29 anni penso a giocare ancora per diverse stagioni. Ho fatto una promessa ai miei figli. Prima di andare via voglio un’altra promozione in A».