Lucarelli: Catania corri perché vali come una big
Ieri presentato e oggi sfida il Bisceglie
uando ho visto sul display del telefonino il nome di Pietro Lo Monaco mi sono emozionato: avevo ricevuto un paio di offerte, ma è da Catania che voglio ripartire». Cristiano Lucarelli non è avaro di retroscena. L'ad rossazzurro lo ha appena presentato, dopo avere ricordato che «con lui abbiamo sfiorato la B, adesso riprendiamo insieme un cammino che si era bruscamente interrotto: dobbiamo uscire da questa impasse». E lui, Cristiano da Livorno, svela stati d'animo e retroscena: «Quello con questa città è un cordone ombelicale che non è mai stato reciso. Ringrazio, con i miei collaboratori Vanigli e Conticchio, per la nuova opportunità che ci è stata offerta: proveremo a riprenderci ciò che meritavamo due campionati fa. La situazione è difficile, è vero, ma al Catania è difficile voltare le spalle in un momento di difficoltà. Domenica alle 17, quando Lo Monaco mi ha cercato, ci sono voluti 35 secondi per sistemare tutto lì al telefono. Non ho la bacchetta magica, è evidente, serve la mano di tutti. Un tifoso mi ha ricordato in aeroporto che "il Catania non si discute, si ama". Bene, ognuno porti il suo mattoncino nella sua veste e proveremo a risollevarci».
Lucarelli ha visto tutte le partite del Catania, tranne quella col Francavilla: «Ricominciamo dalle prime due, con Avellino e Viterbese. Questa squadra, al netto degli infortunati, può giocarsela con le 6 o 7 squadre che si batteranno per il primato. Ho parlato con i ragazzi e sono stato chiaro, ho pure detto che se qualcuno ha staccato e attende il mercato è giusto che lo dica e si tiri fuori dal progetto. Penseremo a una partita alla volta, anzi a un giorno alla volta. Ma la domenica andremo in campo per battagliare. Perché questa squadra, che va recuperata psicologicamente, ha i numeri tecnici. Se inizia a correre quanto gli altri, non c'è partita. Il Bisceglie? Con un allenamento e una rifinitura a disposizione possiamo incidere relativamente, ma questa è una partita che dobbiamo vincere senza se e senza ma».
C'è tempo per qualche polemica a distanza con chi critica, ma la innesca una domanda a Lo Monaco: «La storia non la può cancellare nessuno. Se qualcuno pensa di potere fare meglio si accomodi. Sono tornato trovando una società con debiti per 15 milioni, oggi sono 4 e la matricola è salva. Ci pensi, chi critica per distruggere».