Sì a Sapporo per avere Kipchoge?
Cosa hanno in comune Roger Federer ed Eliud Kipchoge? Entrambi a Tokyo 2020 rincorreranno la quarta partecipazione olimpica sedici anni dopo l’esordio ai Giochi. Lo svizzero, assente all’edizione di Rio 2016, a 39 anni cercherà nella capitale giapponese l’oro del singolo dopo quello del doppio conquistato a Pechino 2008. Il keniano, saltata Londra 2012, sogna a 36 anni il bis nella maratona dopo l’oro del 2016 e a 16 anni dal primo podio olimpico sui 5000 ad Atene 2004. Ma Mister Maratona dovrà correre mille chilometri a nord di Tokyo, sulle strade dell’Hokkaido, alle più miti temperature di Sapporo. Così hanno deciso Cio e Iaaf per evitare la forte percentuale di ritirati agli scorsi Mondiali di Doha, ma soprattutto preventivi forfait di lusso viste le alte temperature e la forte umidità di fine luglio a Tokyo. Dove il via delle prove di maratona e marcia è previsto all’alba per alleviare gli effetti della calura. Gli organizzatori, infatti, tengono duro e si oppongono allo spostamento delle due specialità. Il 1° novembre una riunione dovrà ufficializzare il tutto. Anche le autorità politiche non vogliono rinunciare a Tokyo, dove la maratona è un appuntamento clou di ogni fine inverno che richiama milioni di spettatori sulle strade e davanti alla televisione. E’ evidente che il trasloco favorirebbe la salute (e anche le prestazioni) dei maratoneti. Ma l’annuncio, a meno di dieci mesi dall’evento e solo pochi giorni dopo la caduta del muro delle due ore da parte di Kipchoge a Vienna, ha fatto nascere dei sospetti. Vuoi vedere che la scelta di Sapporo è stata fatta per esaudire i desideri del maratoneta più veloce della storia?