TROTTOLA FEDERER TOUR DA ROCK STAR
Ha 38 anni e un patrimonio di 300 milioni di euro, ma non si ferma mai Da qui a febbraio viaggerà per quasi 100.000 km toccando 4 continenti. In Sudamerica è già delirio
Chi è Roger Federer? Un eroe dello sport, un poeta del tennis, un santo per le sue decine di milioni di fan sparsi in tutto il pianeta. E, di conseguenza, un trasvolatore. Sul quotidiano di Zurigo, “Tages Anzeiger”, il suo biografo ufficiale René Stauffer si è preso la briga di calcolare che da ottobre 2019 a febbraio 2020 il Genio percorrerà oltre 100.000 chilometri, più di due volte il giro del mondo (dei quali 44.645 fino a Capodanno). Quattro continenti, una dozzina di metropoli, da Tokyo a Shanghai, da Londra a Huanzhou, da Melbourne a Città del Capo, una tournée da vera rock star.
Il Roger Federer World Tour è infatti partito ufficialmente un paio di settimane fa con la trasferta asiatica (Masters 1000 di Shanghai ed esibizione a Tokyo), e si concluderà con la supersfida di beneficenza con Nadal del 7 febbraio a Città del Capo. Ma basterebbe solo il programma delle cinque esibizioni in Sudamerica che lo attendono dal 19 al 23 novembre - quattro contro Zverev, una con Del Potro a Santiago del Cile, Buenos Aires, Bogotà, Città del Messico e Quito, per far girare la testa ai pantofolai.
FEDERERMANIA. «A quale musicista paragonerei Federer? - dice Marcelo Figoli, impresario fra più noti in Argentina e organizzatore della “gira sudamericana” dell'ex n.1 - Sicuramente ai Rolling Stones. In Argentina produce lo stesso effetto: una devozione assoluta. La gente è impazzita, c’è chi ci chiede quanto costa bere un caffè con Federer, in molti hanno annullato il viaggio a Madrid per le finali di Davis perché lui non ci sarà. E ora ci bombardano: “verrà di sicuro, me lo assicurate?”». Tranquilli. Da Londra, all'indomani delle Atp Finals, Federer viaggerà con Zverev e otto persone dello staff, compresa una guardia del corpo, a bordo di un jet privato - addio miglia-premio, ma del resto Federer con Swiss Air ormai deve avere una carta-Berillio… - per ottimizzare gli spostamenti. A giudicare dalla sua giornata tipo non è un capriccio. A Buenos Aires arriverà il 18 novembre, dove lo attendono impegni di public-relation, una conferenza stampa e forse una cena con 1000 invitati all’Hilton. Il martedì si sposterà in Cile per la prima esibizione, ma il mercoledì sarà di ritorno a Baires per una clinic e il secondo match del tour, stavolta con Del Potro, al Parque Roca. «Avevamo anche pensato di farli giocare alla Bombonera - ha raccontato Figoli a “La Nacion” - ma non sarebbe stato giusto per il pubblico, il tennis non si vede bene in uno stadio da calcio».
Per la prima tournée sudamericana, quella del 2012, la rivista specializzata Forbes aveva stimato che per sei esibizioni nelle tasche di Federer fossero finiti 14 milioni di dollari (12,5 milioni di euro), cifre da aggiornare verosimilmente con l’inflazione: trasvolatore e, da buon svizzero, anche banchiere (ma una fetta dei suoi guadagni va alla sua fondazione per l’infanzia svantaggiata in Africa). Di ritorno dal Sudamerica Roger si concederà due settimane di ferie con la famiglia, l’11 dicembre inizierà la preparazione per la nuova stagione a Dubai, poi via di nuovo, stavolta verso la Cina. Dal 27 al 29 dicembre sarà a Huangzou - dove ha firmato un contratto di cinque anni - sulla strada degli Australian Open. Capito il ‘“vecchietto”? Trentotto anni, una moglie, quattro figli, 20 Slam, 300 milioni di euro di patrimonio stimato. E non sentirli.
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