Io, juventino felice: prime anche le donne
Caro Cucci, mi piacerebbe molto conoscere la sua impressione. All’Allianz Stadium, sabato sera, mi pareva di assistere a “Contrada della Lupa” contro “Venezia”. E non a Juventus- Bologna. Possibile che questi “moltiplicatori di pani” e super-manager del marketing non capiscono quanto i colori societari potrebbero far salire le vendite delle squadre perché anche il nuovo “tifoso” cerca l’identificazione con la storia e non con la cronaca! Pensare che a decidere la maglia della Juventus sia qualche guru di Manhattan per poter vendere magliette in Corea mette una gran tristezza. Sarà poi vero che ne vende di più? Possibile che non si riesca ad essere creativi con i colori storici della società? Un’ipotesi alternativa fra le tante: l’attuale maglia rosa del tennista Wawrinka con una fascia bianconera orizzontale, anche se con quella maglia ha sconfitto il nostro promettente Jannik Sinner ad Anversa. Tornando all’Allianz, il gran dispendio di forze non solo fisiche ha mostrato una bella Juve solo per 40 minuti nel secondo tempo. Sempre più Pjanic-dipendente: non solo a impostare ma anche a concludere, e ancora troppo poco Dybala che merita maggiore considerazione nelle gerarchie sarriane. De Ligt, invece, alla fine è anche lui scoppiato dalla fatica e scivolando in caduta in aerea ha toccato con il gomito la palla, apriti cielo: grande attenzione dei media nazionali anti-juventini per reclamare un rigore che non viene dato vista la completa involontarietà del rimbalzo. Irrati