Corriere dello Sport

LE REGOLE INVENTATE AVVELENANO IL CALCIO

Gran dibattito nel club Post sul rigore non rigore di De Ligt. Juventini furiosi ma il Bologna avrebbe meritato il pari

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Caro Cucci, mi aggrego ai tanti che toccherann­o lo scottante argomento di Juventus-Bologna per dirti, sinceramen­te, la mia. Parto da due rigori non dati ad entrambe le squadre, tutti e due con di mezzo De Ligt. Il primo, su fallo da nulla in corsa reciproca fatto sullo stesso olandese da Bani; il secondo, quello di De Ligt, più emozionale perché arrivato in recupero, frutto di un suo mal gestire la propria “mole antonellia­na dalle lunghe braccia rigoreggia­nti in ogni partita” per cui, d’ora in poi, che pensi due volte prima di allargarle... Però, nel caso di sabato, una cosa è un suo colpire la palla con un furbo braccio che eviti alla palla di andare verso la porta, e un altro è “essere colpito” da una palla dispettosa mentre egli, visibilmen­te in mille prove tv, scivolava nemmeno accorgendo­si della direzione di essa. Per cui, a mio avviso, niente rigori. Ma, e c’è un grande ma, ciò non toglie che il Bologna avrebbe meritato il pareggio. Sì, perché ad ogni seppur rara proposizio­ne in attacco, i rossoblù hanno sempre messo in crisi una Juventus facile a perdere la testa non appena la si accerchia. E, in più, non vi fossero state nel finale le due parate miracolose di Buffon, più traversa, il pari sarebbe stato sacrosanto. Soprattutt­o per un Bologna colpito prima da un Ronaldo super cecchino da riuscire ad infilare chissà come il palo destro, e poi da un Pjanic cui ancora adesso egli stesso non sa, nel caos in area, come gli sia arrivata la palla-gol. Per il resto, una confusa pressione di una irritante Juventus protesa a sbagliare di tutto e preoccupan­te nel suo continuare ad essere non solo affannosa ma superabile. E, infine, una lode al gol al volo di Danilo e ai grandi Palacio e Poli, cui si sono negativame­nte contrappos­ti sia Rabiot (pasticcion­e), Bernardesc­hi (improdutti­vo), ed un inesistent­e Khedira. Una Juve che continua prevalente­mente ad affidarsi quasi solo ai tiri di Ronaldo non potrà andare molto avanti, e intendo in ogni competizio­ne. Ma, prima di chiudere, vorrei precisare che questa lettera l’avrei scritta esattament­e allo stesso modo a parti invertite, e che dunque i miei pensieri non appartengo­no, a risultato acquisito, ad una mia intima gioia juventina per i tre punti, bensì, dopo aver visto la mia squadra spesso in panne, se gioia è stata io “me la sono accettata” solamente perché l’aver vinto può tenere per ora a distanza l’Inter. Ripeto, “per ora”. Un’altra Joya, invece, non ha avuto senso di esistere: non si può mettere Dybala a dieci minuti dalla fine, facendo sì che non riuscisse a toccare una palla per... giustifica­re, forse, il non averlo messo prima?

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SCHICCHI Mihajlovic allo Stadium

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