Perugia, la verità all’Arechi
Oddo guarda a est, orizzonte di speranza. Privo di Carraro (squalificato) e Falzerano (infortunato) punta sul croato Balic e sul romeno Dragomir. Dopo essere restata al palo al “Vigorito”, dove non ha saputo sfruttare il vantaggio dell'espulsione di Tello e dunque il soprannumero per più di mezz'ora, c’è una nuova trasferta, sabato, all'Arechi di Salerno. Benevento ha portato la 2ª sconfitta esterna (dopo Empoli) che rende misero il cammino fuori: 4 punti su 12. Un iter che stride col rendimento interno dove sono arrivati 3 successi e un pari (con la Juve Stabia), raccogliendo 10 punti su 12.
L’ANALISI DI ODDO. Oddo ha imputato ai suoi "mancanza di esperienza e di astuzia", qualità riconosciute agli avversari. Il tecnico ha rimarcato che, nella mezz'ora del vantaggio numerico, i suoi «non hanno fatto male all'avversario». Insomma, non hanno affondato il colpo, come dovuto. Quest'ultima "colpa" (il cinismo sotto porta), anche in altre occasioni è stata contestata dall'allenatore ai suoi. Una dote che manca non solo alle punte di ruolo (a parte Iemmello, 7 reti), anche a centrocampisti e difensori. La sconfitta non ha causato terremoti in classifica. Il Perugia galleggia tra le 11 racchiuse in 4 lunghezze, a ridosso delle prime. É evidente, però, che all'Arechi la squadra dovrà fornire una risposta convincente.
TIFOSI. I tifosi non mancano di avanzare osservazioni sul fatto che, dopo 8 turni, il Perugia non abbia ancora una ossatura ben delineata, gerarchie precise. Ma da molti, è stato il cambio del modulo della punta e dei due trequartisti, sistema che ha permesso di ammirare il migliore gioco e di ottenere i risultati più significativi (quali il successo sul Frosinone). L'Arechi si trasformerà in una “prova del nove” significativa.