Cinque birilli e un poker mondiale
Il tappeto del tavolo da verde è diventato azzurro: l'Italia domina al Mondiale di biliardo cinque birilli, disputato a Pistoia, conquistando l'intero podio. Oro a Ciro Davide Rizzo, che in finale batte 4-1 Santi Caratozzolo, mentre Paolo Marcolin e Paolo Spadaro, gli altri due semifinalisti, ottengono un bronzo insperato alla vigilia del torneo.
Siciliano di Bagheria, Ciro Davide Rizzo è il nuovo re del mondo dei cinque birilli: «Dedico questa impresa a mio zio: è grazie a lui se ho iniziato a giocare. Ero piccolo ma intravide in me del talento. Mi alleno tre-quattro ore al giorno, tutti i giorni. Da come una persona gioca a biliardo puoi capire il suo carattere: ai giovani dico di iniziare perché serve umiltà e rispetto dell’avversario».
Santi Caratozzolo è arrivato sino alla finale, arrendendosi solo a Rizzo: «Per me questo argento ha un valore doppio: poco prima del Mondiale è morta mia suocera e non ero al meglio mentalmente. Nel mio paese, Bagnara Calabra, mio padre Rocco mi portava con sé a giocare, ma sempre dosando il tempo». Laureato in Scienze Politiche e professore precario, Santi vive a Milano, dove insegna biliardo (è anche istruttore federale): «Vorrei che la mia disciplina non fosse associata all’azzardo, alle bische e al lucro. L'obiettivo è avvicinare i giovani, serve un ricambio generazionale».
Il veterano Paolo Marcolin è arrivato terzo: «Capii che sarei diventato professionista quando non dormivo la notte per pensare ai colpi». Marcolin rappresenta la grande tradizione lombarda del biliardo: «Un tempo nella mia regione si giocava in tutti i bar, ora ci sono le slot machine...» sospira. «Il professionista deve avere una calma stratosferica ed essere freddo e letale. Se faccio vincere i miei amici dilettanti? Assolutamente no, anche con loro do il cento per cento».
Paolo Spadaro, messinese, è partito da lontanissimo, dalle selezioni di Milano, e ha sorpreso tutti: «Partita dopo partita mi sono reso conto che potevo andare lontano. Iniziai a undici anni emulando mio papà, a sedici smisi per il calcio, fino a quando, ventenne, un mio amico mi riportò in sala».
GRANDE SUCCESSO. Il Mondiale di Pistoia è stato un successo senza precedenti: le quasi 30 ore di diretta di RaiSport hanno avuto un seguito enorme: 1.34% share e 235.000 spettatori per la sola la finale. Da record anche i numeri del canale youtube della Federazione: 240.000 visualizzazioni e 4,5 milioni i minuti visti. Il picco il 19 ottobre con 35.000 dispositivi collegati. Per non parlare poi del pubblico presente al palazzetto del basket, sede delle gare: oltre mille persone hanno tifato durante la finalissima.
Podio tutto azzurro con Rizzo d’oro su Caratozzolo. Terzi Spadaro e Marcolin