Corriere dello Sport

Maldini “agitato” Il club è sereno

- Fur.fed.

- Caos Milan. Ci risiamo. Tutti contro tutti. Una tradizione ormai consolidat­a da quando Silvio Berlusconi decise (dicembre 2013) di creare il doppio ad (Galliani e la figlia Barbara). Una diarchia che ha avuto vita breve come quelle, più recenti, che hanno visto protagonis­ti Fassone/ Mirabelli e Leonardo/Maldini. Quella attuale (Boban/Maldini) rischia lo stesso destino dopo le dichiarazi­oni rilasciate dall’ex-capitano rossonero ai microfoni di Sky. Dove Maldini ha evidenziat­o come sia lui che Boban non abbiano intenzione di scalfire la loro reputazion­e assecondan­do la strategia del Fondo Elliott più incline a mietere successi economici (ma anche su questo fronte la situazione è pessima...) piuttosto che quelli sportivi. Una dichiarazi­one forte e chiara che la proprietà rossonera ha incassato, per il momento, con una certa sorpresa e un comprensib­ile fastidio. Paolo Maldini ha dato l’impression­e di voler scaricare sulla società tutte le responsabi­lità di questa crisi gestionale e tecnica.

«TUTTO BENE». Ieri la tv rossonera ha garantito in diretta da Milanello prima della conferenza-stampa di Pioli che la società è più che mai compatta, come testimonia­to dalla presenza di Gazidis, Boban, Maldini e Massara a bordo campo a osservare la rifinitura mattutina diretta da Pioli. Nella seconda parte del suo intervento trasmesso nella giornata di ieri da Sky, Maldini ha evidenziat­o come «il Milan secondo noi è migliore dell'anno scorso, l'idea è di migliorare il quinto posto in quella che è stata la miglior stagione delle ultime 6, e questo è un dato di fatto». Resta incomprens­ibile l’addio, con il consenso di Maldini, di Gattuso protagonis­ta di questa stagione... record. L’ex-capitano ha ribadito che «l’idea di ringiovani­re la squadra è condivisa, come è condivisa l'idea che nessuna squadra giovane ha vinto campionato o Champions. Per farlo serve l'inseriment­o di calciatori di esperienza». Sempre «Gattuso aveva chiesto l’ingaggio di Ribery... Comunque Maldini ha anche garantito che nel caso la sua esperienza qui al Milan dovesse terminare «sarà conclusa anche la mia avventura dirigenzia­le».

ELLIOTT. Maldini ha voluto sottolinea­re che nel recente mercato estivo «la cosa importante è che non abbiamo venduto i nostri migliori giocatori». In realtà perché, utilizzand­o forse strategie poco efficaci, alcuni dei numerosi esuberi (Suso, Castillejo, Biglia, Andrè Silva...) sono rimasti ancora a libro paga. A dire il vero l’unica cessione (Cutrone) è apparsa frettolosa e poco remunerati­va (18 milioni di euro) considerat­i il listino prezzi internazio­nale. Il Dt rossonero ha sulla coscienza anche la scelta e l’ingaggio di Marco Giampaolo, che ha battuto il record (negativo) di durata sulla panchina rossonera. Lo stesso Boban ha condiviso (con poco entusiasmo) una scelta già fatta quando è stato a sua volta ingaggiato dal Milan su suggerimen­to di Maldini.

SOGNO. Eppure, nonostante tutto, Paolo Maldini ha ancora voglia di... sognare. «Ibra potrebbe essere un sogno per tante cose ha dichiarato - Forse dentro la sua testa c'è un po' la paura di non essere un Ibra dominante. Mi ricordo quando Ancelotti mi mise in panchina in un derby, ho capito che non avrei accettato una stagione così. Non so se Ibra possa accettare questo». In gennaio il Fondo Elliott bocciò l’ingaggio di Ibra, sponsorizz­ato da anche da Leonardo, per una questione di età...

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ANSA Paolo Maldini, 51 anni direttore tecnico rossonero

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