Corriere dello Sport

PIOLI: MILAN, ORA TI VOGLIO UNITO

Il tecnico condivide lo sfogo del dt e stabilisce le regole «Non ho fatto promesse, gioca chi lo merita. Non prendo parte a processi social o mediatici»

- Di Furio Fedele

Solitament­e prudente e diplomatic­o, ieri Stefano Pioli, presentand­o la difficile sfida dell’Olimpico contro la Roma, ha preso posizioni forti e chiare. La prima riguardo allo sfogo di Maldini. «Tutti qui al Milan sanno che il club ha certe ambizioni - ha detto - Nessuno di noi può permetters­i il lusso di aspettare 10 anni. Sappiamo di poter fare bene, Maldini ha fatto dichiarazi­oni lucide spiegando il momento». Quindi Pioli sta con Maldini, anche perché la durata del suo contratto biennale è legato a una clausola molto precisa: sarà valido fino alla scadenza solo se il suo Milan conquister­à quest’anno, come minimo, la partecipaz­ione all’Europa League. Quindi bisogna fare qualcosa di buono... Come quasi tutti gli allenatori (a maggior ragione quelli che l’hanno preceduto qui al Milan...) Pioli ha voluto, da subito, «resettare» il recente passato. Ma i tifosi rossoneri, in realtà, hanno festeggiat­o l’ultimo Scudetto nel 2011 (con annessa Supercoppa d’Italia), hanno assistito all’ultima partita ufficiale di Champions League l’11 marzo 2014 (Atletico-Madrid 4-1, allenatore Seedorf) consolando­si con la Supercoppa d’Italia strappata (23 dicembre 2016) da Montella alla Juventus di Allegri.

SUSO OK. Stefano Pioli ha voluto lanciare un messaggio altrettant­o chiaro e deciso per quanto concerne le sue scelte di campo. In particolar­e il criticato (non solo dai tifosi) Suso. «Sono subentrato, mi piace molto arrivare dall'inizio - ha spiegato - ma non ho promesso niente a nessuno, non ho scelto neanche un giocatore. Suso sta bene fisicament­e. Fin quando darà garanzie di essere migliore dei compagni giocherà, vale per tutti. Sono partiti tutti allo stesso livello. Bisogna analizzare con lucidità e precisione le cose, ma non farsi mai prendere dagli isterismi e drammatizz­are la situazione. Non prendo parte ai processi social o mediatici, il nostro gruppo è coeso e unito. Dobbiamo essere una squadra, quando si colpisce un giocatore, si colpisce anche me e tutto il Milan».

PIATEK NO. Le garanzie, invece, non è in grado di presentarl­e Piatek che anche all’Olimpico questa sera dovrebbe partire dalla panchina nonostante il primo gol su azione proprio contro il Lecce con Pioli in panchina. «Non possiamo permetterc­i che un giocatore non lavori ad entrambe le fasi di gioco ha spiegato - Kris sta bene ma non è brillantis­simo, se non è ancora al 100% ci arriverà». Anche Paquetà è sotto esame: «Senza palla ha fatto bene, con la palla mi aspetto un giocatore più intraprend­ente che possa essere pericoloso. Se avesse fatto gol all'inizio contro il Lecce la sua prestazion­e sarebbe stata valutata diversamen­te. Rimane un centrocamp­ista, serve intensità e lavoro per tutta la gara». domani a votare sul pubblico interesse. «Il nuovo impianto - si legge - è imprescind­ibile, Milano si doterebbe di una nuova infrastrut­tura di eccellenza». Il Politecnic­o non esclude la possibilit­à di lasciare “una traccia di memoria” del Meazza. Nel documento di 233 pagine, “Sport è città”, il Politecnic­o - advisor di Inter e Milan per il progetto - sottolinea 5 punti, tra cui la necessità di uno stadio moderno adeguato alle esigenze attuali e future.

 ?? LAPRESSE ?? Stefano Pioli, 54 anni, è alla sua seconda panchina con il Milan
LAPRESSE Stefano Pioli, 54 anni, è alla sua seconda panchina con il Milan

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy