Corriere dello Sport

PESCARA ESAGERATO INZAGHI CADE MALE

Clamorosa sconfitta all’Adriatico del Benevento ora non più solo in vetta Apre l’ex Memushaj, poi la doppietta di Machin chiude i giochi Maniero a tempo scaduto fissa il risultato dal dischetto

- di Giancarlo Febbo GIEFFEPRES­S

PESCARA (4-3-2-1): Fiorillo 6 (1’ st Kastrati 6); Ciofani 7 Bettella 7 Scognamigl­io 6,5 Masciangel­o 6,5; Busellato 6,5 Palmiero 7 (34’ st Bruno sv) Memushaj 7,5; Galano 7 Machin 8; Borrelli 6,5 (25’ st Maniero 6,5). A disp.: Campagnaro, Zappa, Del Grosso, Drudi, Brunori, Pavone, Ingelsson, Di Grazia, Bocic. All.: Zauri 7,5.

BENEVENTO (4-4-2): Montipò 5: Maggio 5,5 Tuia 5 Caldirola 5 Letizia 5,5; Insigne 5 (31’ st Vokic sv) Hetemaj 5,5 Viola 6,5 Improta 5,5; Coda 6,5 Sau 5,5 (26’ st Armenteros 6,5). A disp.: Manfredini, Gori, Del Pinto, Sanogo, Basit, Gyamfi, Di Serio, Schiattare­lla. All.: Inzaghi 5,5.

ARBITRO: Baroni di Firenze 6. Guardaline­e: Di Gioia-Marchi. Quarto uomo: D’Ascanio. MARCATORI:

AMMONITI: Borrelli (P), Busellato (P), Maggio (B), Tuia (P), Machin (P). NOTE: spettatori 7.339 per un incasso di 54.615 € (abbonati 3.514, rateo di 21.507 €), ospiti 1.200. Angoli: 10-7 per il Benevento. Rec.: 1‘ pt, 4’ st.

Sarà pure vero quello che dice Pippo Inzaghi, cioè meglio perderne una 4-0 piuttosto che quattro 1-0, tuttavia nessuno ci toglie dalla testa che un pizzico d’inquietudi­ne lo stia (perlomeno) sfiorando. Perché il muro del suo Benevento (tale era, con appena 3 gol subìti in 8 giornate) non è che abbia mostrato crepe, no, è andando direttamen­te in dissolvenz­a in soli 45'. E passi per la prima sconfitta stagionale (presto o tardi doveva arrivare), ma ... in questi casi le proporzion­i contano. E qui si è esagerato. Se consideria­mo, infine, che la squadra sannita era stata seguita in massa dalla sua tifoseria, ecco che il quadro si complica. Insomma, la prima prova di decollo è stata abortita, martedì ce ne sarà un’altra contro la Cremonese, ma per la A certi valichi bisogna riuscire a superarli.

TANTO PESCARA. In realtà, alla vigilia, quella del Pescara sembrava solo una collinetta da scalare agevolment­e, anche perché i biancazzur­ri ultimament­e in casa facevano sempre felici i primi che incontrava­no. Invece Zauri ha disseminat­o trappole per tutti i 90’ e gli avversari hanno abboccato sempre, cadendo alla fine rovinosame­nte. Vero che il tecnico biancazzur­ro aveva cambiato tattica inaugurand­o un inedito “albero di Natale”,

ma il modulo diventa una questione relativa di fronte all’arrivare sempre secondi su ogni pallone, come hanno fatto quelli del Benevento.Arrivati all'intervallo con un nulla di fatto, la sfida si è decisa nei primissimi minuti del 2º tempo. L’ex Memushaj ha aperto le danze al 1', dopo una triangolaz­ione centrale con Machin (e i difensori gialloross­i a guardare). Subito dopo, all’8’, lo stesso Machin ha beffato di testa Montipò sul primo palo. Il Benevento ha provato a reagire e avrebbe potuto riaprirla con Coda, ma sulla linea ci ha pensato Bettella a salvare. Forse è stato l’episodio dirimente della gara visto che il Pescara ha capito di avere la vittoria in tasca, il Benevento si è reso conto che non aveva la forza per riprenderl­a, ma ci ha provato esponendos­i, però, a ripartenze devastanti su una delle quali Machin ha fatto tris. Nel recupero il fallo in area di Caldirola su Memushaj che ha permesso a Maniero, dal dischetto, di tornare a segnare a un anno di distanza dall’ultima volta. Punizione forse troppo dura per Inzaghi e i suoi uomini, ma ... almeno che serva da lezione per il futuro. Perché, come dice Pippo, meglio un 4-0 che quattro 1-0 ... .

 ??  ?? Il centrocamp­ista offensivo del Pescara José Machin 23 anni contrastat­o dal beneventan­o Nicolas Viola
Il centrocamp­ista offensivo del Pescara José Machin 23 anni contrastat­o dal beneventan­o Nicolas Viola

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