PESCARA ESAGERATO INZAGHI CADE MALE
Clamorosa sconfitta all’Adriatico del Benevento ora non più solo in vetta Apre l’ex Memushaj, poi la doppietta di Machin chiude i giochi Maniero a tempo scaduto fissa il risultato dal dischetto
PESCARA (4-3-2-1): Fiorillo 6 (1’ st Kastrati 6); Ciofani 7 Bettella 7 Scognamiglio 6,5 Masciangelo 6,5; Busellato 6,5 Palmiero 7 (34’ st Bruno sv) Memushaj 7,5; Galano 7 Machin 8; Borrelli 6,5 (25’ st Maniero 6,5). A disp.: Campagnaro, Zappa, Del Grosso, Drudi, Brunori, Pavone, Ingelsson, Di Grazia, Bocic. All.: Zauri 7,5.
BENEVENTO (4-4-2): Montipò 5: Maggio 5,5 Tuia 5 Caldirola 5 Letizia 5,5; Insigne 5 (31’ st Vokic sv) Hetemaj 5,5 Viola 6,5 Improta 5,5; Coda 6,5 Sau 5,5 (26’ st Armenteros 6,5). A disp.: Manfredini, Gori, Del Pinto, Sanogo, Basit, Gyamfi, Di Serio, Schiattarella. All.: Inzaghi 5,5.
ARBITRO: Baroni di Firenze 6. Guardalinee: Di Gioia-Marchi. Quarto uomo: D’Ascanio. MARCATORI:
AMMONITI: Borrelli (P), Busellato (P), Maggio (B), Tuia (P), Machin (P). NOTE: spettatori 7.339 per un incasso di 54.615 € (abbonati 3.514, rateo di 21.507 €), ospiti 1.200. Angoli: 10-7 per il Benevento. Rec.: 1‘ pt, 4’ st.
Sarà pure vero quello che dice Pippo Inzaghi, cioè meglio perderne una 4-0 piuttosto che quattro 1-0, tuttavia nessuno ci toglie dalla testa che un pizzico d’inquietudine lo stia (perlomeno) sfiorando. Perché il muro del suo Benevento (tale era, con appena 3 gol subìti in 8 giornate) non è che abbia mostrato crepe, no, è andando direttamente in dissolvenza in soli 45'. E passi per la prima sconfitta stagionale (presto o tardi doveva arrivare), ma ... in questi casi le proporzioni contano. E qui si è esagerato. Se consideriamo, infine, che la squadra sannita era stata seguita in massa dalla sua tifoseria, ecco che il quadro si complica. Insomma, la prima prova di decollo è stata abortita, martedì ce ne sarà un’altra contro la Cremonese, ma per la A certi valichi bisogna riuscire a superarli.
TANTO PESCARA. In realtà, alla vigilia, quella del Pescara sembrava solo una collinetta da scalare agevolmente, anche perché i biancazzurri ultimamente in casa facevano sempre felici i primi che incontravano. Invece Zauri ha disseminato trappole per tutti i 90’ e gli avversari hanno abboccato sempre, cadendo alla fine rovinosamente. Vero che il tecnico biancazzurro aveva cambiato tattica inaugurando un inedito “albero di Natale”,
ma il modulo diventa una questione relativa di fronte all’arrivare sempre secondi su ogni pallone, come hanno fatto quelli del Benevento.Arrivati all'intervallo con un nulla di fatto, la sfida si è decisa nei primissimi minuti del 2º tempo. L’ex Memushaj ha aperto le danze al 1', dopo una triangolazione centrale con Machin (e i difensori giallorossi a guardare). Subito dopo, all’8’, lo stesso Machin ha beffato di testa Montipò sul primo palo. Il Benevento ha provato a reagire e avrebbe potuto riaprirla con Coda, ma sulla linea ci ha pensato Bettella a salvare. Forse è stato l’episodio dirimente della gara visto che il Pescara ha capito di avere la vittoria in tasca, il Benevento si è reso conto che non aveva la forza per riprenderla, ma ci ha provato esponendosi, però, a ripartenze devastanti su una delle quali Machin ha fatto tris. Nel recupero il fallo in area di Caldirola su Memushaj che ha permesso a Maniero, dal dischetto, di tornare a segnare a un anno di distanza dall’ultima volta. Punizione forse troppo dura per Inzaghi e i suoi uomini, ma ... almeno che serva da lezione per il futuro. Perché, come dice Pippo, meglio un 4-0 che quattro 1-0 ... .