Sollievo Pjanic Douglas torna
Impiegato da mezzala e una settimana fa anche da trequartista: ora può essere vice Mire
La Juve si consola: Mire salta soltanto il Genoa
Rodrigo al centro, non è uno spot elettorale. Rodrigo è Bentancur, centrocampista multiuso, uno che ha già fatto il giro del reparto e - come vedremo - è andato oltre. Ma siccome Pjanic si è fermato a Lecce, fortunatamente senza lesioni e con la possibilità di riaverlo nel derby oppure a Mosca, ecco che Rodrigo al centro è una necessità. Parole di Sarri dopo Lecce-Juve: «Può emergere in quel ruolo, anche se non ha l’esperienza di Miralem». Oltre un mese prima era stato profetico: «Ho grandi sensazioni su Bentancur», come quell’orafo che, trovando un gioiello grezzo, ha il lampo di poterci lavorare per farne un diamante. A 22 anni non potrebbe essere diversamente: quando la Juve decise di chiudere l’operazione con il Boca era l’autunno del 2016. Si misero d’accordo, all’interno dell’affare Tevez, che entro la primavera 2017 il club bianconero avrebbe potuto esercitare l’opzione. Nove milioni e mezzo, più il 50 per cento dall’eventuale futura vendita dell’uruguaiano. Su Bentancur c’era, forte il Milan: la Juve sorpassò e, come vedremo, non si è certamente pentita. Anzi.
ANCHE TRE QUARTI. Sarri sapeva di trovare Pjanic e lì accarezzò il famoso desiderio di metterlo nella condizione di giocare 150 palloni a partita. Sapeva di trovare Khedira e Matuidi, a costo di tirarli fuori da qualsiasi discorso di mercato. Magari non sapeva che per Emre Can sarebbero emersi problemi di lista Champions, un’esclusione bruciante. Ma con Bentancur si sta procedendo nel pieno rispetto delle strategie, anche oltre. Una settimana fa, a sorpresa, venne schierato trequartista contro la Lokomotiv: non un successo perché quel ruolo bisogna averlo nella testa, per renderlo proficuo serve una certa continuità. Ma nella stessa partita ti accorgi di Bentancur multiuso: sotto di un gol Sarri decise di inserire Higuain, spostando Dybvala a ridosso e utilizzando Rodrigo da mezzala. Fu una bella intuizione, non soltanto perché la Joya ribaltò nel finale, ma soprattutto perché Bentancur giocò un tempo - il secondo - di sostanza. Sabato scorso a Lecce la sufficienza: Pjanic out all’improvviso, appena il tempo di scaldarsi, una buona mezz’ora con rendimento migliore rispetto a molti compagni che stavano in campo dal primo minuto e non trovavano il bandolo. Le buone sensazioni di Sarri sono ben riposte: Rodrigo ha fisicità (190 centimetri), aspetto non trascurabile, e può coprire almeno quattro ruoli. Davanti alla difesa, mezzala destra, all’occorrenza mezzala sinistra, trequartista se non sei contento di Bernardeschi e aspetti il ritorno di Ramsey. Un mazzo con quattro carte, tutte valide, in base alle necessità: siccome stai parlando di un ragazzo di 22 anni, devi essere soddisfatto che funzioni così.
DUE BIG RESPINTE. Lo scorso giugno la Juve ha deciso di blindarlo: il contratto si sarebbe esaurito nel 2022, altri due anni erano un passaggio automatico e obbligato per non arrivare troppo vicini alla scadenza. La Juve a queste cose sta molto attenta e così dovrebbero fare tutti. Occhio all’accordo con il Boca che ha prenotato il 50 per cento dalla futura rivendita, altrimenti avrebbe chiesto più di 9,5 milioni per il cartellino. La Juve ha voluto resistere a due assalti veri: quelli del Barcellona, operativo già dall’estate 2018 (nei giorni di Cristiano Ronaldo in bianconero), e del Manchester City con la benedizione di Guardiola. Avrebbero messo una cifra importante sul tavolo, vicina ai 60 milioni, ulteriore conferma della stima che il ragazzo ha sempre avuto fin dai tempi delle prime prodezze argentine. Ma la Juve aveva deciso di resistere, respingendo al mittente qualsiasi tentazione dinanzi a un’asta che si sarebbe materializzata presto. Già lì stava nascendo il Bentancur multiuso, domani al centro contro il Genoa: non sarà Pjanic, ma sta studiando bene.
Per lui rifiutati anche 60 milioni da City e Barça. Blindarlo è stata una necessità