150 milioni nella Roma
Sì all’aumento di capitale, ma c’è la “due diligence” di Friedkin, il re della Toyota Usa, interessato al club
Ok all’aumento di capitale Si muove il gruppo Friedkin
L’assemblea dei soci ha approvato l’aumento del capitale sociale di 150 milioni, l’amministratore delegato Guido Fienga ha confermato l’impegno di Pallotta ad andare avanti, ma intanto prosegue la marcia di avvicinamento alla Roma del The Friedkin Group, che sta per cominciare la due diligence sui conti del club di proprietà di Pallotta, un primo approccio per capire se poter fare un’offerta, oppure entrare inizialmente come investitore (come ce ne sono altri), senza far parte della governance del club. La compagnia texana è guidata da Dan Friedkin e ha costruito un impero con la Gulf States Toyota, distributrice delle auto del marchio giapponese in 5 Stati degli Usa attraverso 154 rivenditori, con un patrimonio personale stimato in 4,2 miliardi di dollari, secondo Forbes. Friedkin farà seguire la due diligence direttamente dall’Italia, visto che l’86,5% del club è in mano a società che fanno base nel nostro paese (l’As Roma Spv Llc detiene il 100% di Neep Roma Holding che a sua volta controlla l’83,284% delle azioni del club giallorosso, mentre un altro 3,9% è in mano direttamente ad As Roma Spv Llc). Pallotta valuta la Roma 700/800 milioni, compreso il progetto stadio approvato, sul quale però ancora non ci sono certezze. Friedkin è interessato al nuovo impianto. In questo momento il presidente cerca altri partner, ma la sua posizione potrebbe cambiare se il progetto di Tor di Valle non andasse in porto. Dopo la conclusione della due diligence se ne saprà di più.
L’ASSEMBLEA. Oltre all’aumento di capitale, l’assemblea degli azionisti ha approvato quasi all’unanimità (99% dei voti) anche l’approvazione del progetto di bilancio al 30 giugno 2019 e la relazione sulla remunerazione. Durante l’assemblea, a cui hanno partecipato 25 azionisti in rappresentanza dell’86% degli aventi diritto, si è dibattuto su diversi temi: in primis quello delle plusvalenze, che secondo l’azionista Vannini porterebbe a un progressivo indebolimento della squadra. «Siamo passati da un 2° posto al 6°. È una discesa costante». L’azionista Palma ha rivolto un attacco durissimo ai vertici del club: «Avete fallito. C’è stata una cospicua riduzione dei ricavi e il progetto giovani si è dissolto. Chi ha autorizzato gli acquisti di Schick, Nzonzi e Pastore? Ci proponete di fare un aumento di capitale di altri 150 milioni per poi buttarli o coprire i buchi del prossimo bilancio?». Mario Staderini, invece, ha chiesto lumi sull’interesse del gruppo Friedkin a investire nel club. A quest’ultima domanda Fienga ha risposto così: «Se siamo qui a chiedervi un aumento di capitale e perché il presidente ha sempre mostrato la volontà di rafforzare la propria posizione. Leggo dalle cronache che la due diligence del gruppo di cui parlate non sarebbe fatta sulla società AS Roma (che è diversa da AS Roma SPV LLC, che rappresenta l’organo decisionale coordinato da Pallotta), ma non abbiamo avuto contatti con questi eventuali investitori. Pallotta ci conferma il quotidiano sostegno e questo ci lascia sereni». Fienga è stato anche interpellato su un possibile ritorno di Totti:
Con il via allo stadio la valutazione di Jim è di 700-800 milioni Dal Cda ok al bilancio
«Lui, come De Rossi, ha scelto di allontanarsi. A Daniele abbiamo proposto un ruolo dirigenziale, mentre lui voleva continuare a giocare e noi non la pensavamo allo stesso modo. Riguardo Francesco, volevamo che rimanesse. Totti è il giocatore più importante della storia della Roma, è uno dei nostri eroi, continuiamo a volergli bene. Se un giorno si vorrà riavvicinare...». Alle altre critiche la Roma ha risposto che l’obiettivo resta quello di elevare il livello di competitività del club, in tendenza a un fatturato che è cresciuto ma non abbastanza da sostenere il crescente costo dei giocatori. Ecco perché sono state decisive alcune plusvalenze. «Le abbiamo fatte per coprire il negativo di bilancio - ha spiegato Fienga - ma la squadra non si è indebolita. Dal punto di vista dei ricavi commerciali siamo secondi solo alla Juventus».