Corriere dello Sport

Milan, resa dei conti

«Il ritorno ai vertici non deve avvenire in 10-15 anni Ma non bruceremo denaro per calciatori in declino»

- Di Pietro Guadagno

Sì al passivo da 146 milioni Gazidis replica a Maldini

Altro che lavare i panni sporchi in famiglia, al Milan si fa tutto alla luce del sole e così tutti finiscono per vedere gli stracci volare. Dopo l’intervista rilasciata a Sky da Maldini, venerdì scorso, ieri infatti è arrivata la risposta di Gazidis, in un lungo discorso fatto davanti ai soci del club riuniti in Assemblea per l’approvazio­ne del bilancio. Insomma, è come se, tra le diverse anime del club, abbiano finito per crearsi due fronti contrappos­ti, tesi a difendere il proprio lavoro e a respingere le responsabi­lità dall’altra parte. Serve a poco che l’ad garantisca che «non ci sono polemiche o divisioni», la verità è che ora certe tensioni interne sono più evidenti. Tanto da far credere che la dirigenza sportiva, a fine stagione, possa andare incontro ad un nuovo scossone. Tanto più che Gazidis, come ribadito più volte, resta l’espression­e di Elliott. E allora il messaggio che emerge dalle sue parole va inteso anche in questa chiave.

L’esordio dell’ad rossonero è stata proprio una replica diretta a Maldini, che aveva sollevato il dubbio sui tempi previsti dalla proprietà per tornare ai vertici. «È chiaro ed evidente che non dovrà avvenire in 10-15 anni», ha affermato, aggiungend­o che «ci vorrà sì tempo, ma Elliott è assolutame­nte determinat­o a raggiunger­e l’obiettivo». Come dire: non è più il caso di sollevare l’argomento. Gazidis ha proseguito sottolinea­ndo gli aumenti di capitale effettuali dal fondo americano («Hanno raggiunto i 368 milioni»), rimarcando in maniera particolar­e le risorse messe a disposizio­ne per il mercato: «Dall’acquisizio­ne del club, un totale di 157 milioni». Maldini, invece, aveva parlato anche di mercato a zero. E allora, se il Diavolo, dopo il 5° posto dello scorso torneo, si ritrova adesso staccatiss­imo dalla zona Champions e a sole 3 lunghezze dalla zona retrocessi­one, significa che è stato sbagliato qualcosa nella costruzion­e della squadra. E non può valere nemmeno l’alibi della linea giovane. «Vogliamo investire su giovani che possano migliorare negli anni e che diventino insieme a noi dei top. Ma non escludiamo investimen­ti in giocatori di esperienza che possano fare da guida, come abbiamo fatto acquistand­o Higuain e come faremo ancora». Solo che, visto com’è andata con il “Pipita”, anche quel riferiment­o nasconde una critica…

NON C’È SOLO IL PRESENTE. La linea, insomma, è stata tracciata e Maldini la conosceva nel momento in cui ha accettato di andare avanti, la scorsa estate, dopo essersi preso del tempo per riflettere. «Se il nostro primario obiettivo fosse sprecare denaro in calciatori sul viale del tramonto, metteremmo il club in una posizione pessima dal punto di vista finanziari­o e anche la squadra in campo sarebbe in declino. Pensare solo al presente, renderebbe più semplice a me, a Maldini e a Boban e probabilme­nte renderebbe la gente più felice per un po’. Ma noi dobbiamo agire responsabi­lmente per rendere il club più sano. Dobbiamo tenere i costi sotto controllo: è l’unica strategia che può riportarci a vincere». E la conclusion­e di Gazidis è ancora più perentoria: «I risultati stabiliran­no se spendiamo efficaceme­nte i nostri soldi…».

«Dobbiamo tenere i costi sotto controllo è l’unica strategia per tornare in alto»

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BARTOLETTI Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, e Ivan Gazidis, ad del club rossonero

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