Corriere dello Sport

Muriel e gli altri, arriva un’Atalanta da urlo

- di Giancarlo Gnecchi BERGAMO

Non si sono ancora spenti i clamori per la sonante vittoria contro l’Udinese che già domani l’Atalanta deve far visita, guarda il caso, proprio ad una delle tre pretendent­i allo scudetto alle quale domenica ha strappato due punti in classifica: il Napoli, che al momento sta dietro ai nerazzurri di tre lunghezze. Ebbene come affrontano i bergamasch­i tale confronto diretto? Per tutti parla Pasalic, uno dei protagonis­ti di domenica: «Ci aspetta un match tra i più difficili, dovendo vedercela con un undici ad altissimo livello, per di più lontani da casa. Okay, ne prendiamo atto, ma la nostra filosofia dice che proprio di fronte a tali avversari dobbiamo fare risultato. Se saranno più bravi, chapeau». Del resto questo è il verbo da sempre di Gasperini: «Gli avversari segnano? Bene, noi dobbiamo farne sempre uno di più».

CON IL CITY. Ed è così che l’Atalanta naviga in campionato con il vento in poppa ed è decisa anche quest’anno a non mollare la terza piazza. Tutto ciò ha come base la straordina­ria capacità di andare in rete. Attualment­e nei principali cinque campionati europei esiste una sola squadra che abbia una media gol migliore: il Manchester City con il 3,2 contro il 3,11 atalantino. In Italia ha segnato 28 volte contro le 20 dell’Inter, nuovo record nell’era dei tre punti. La prima parte del torneo aveva Zapata come ineguaglia­bile bomber, a segno 6 volte, quando un serio infortunio lo appiedò. Ebbene Gasp non fece una piega, come il rendimento della squadra, perché al suo posto Muriel è arrivato a 8 gal e gli altri non hanno per nulla risentito. Insomma l’Atalanta ha dimostrato fin qui di non essere unicamente una mina vagante, ma una seria avversaria al vertice nazionale. E domani a Napoli ha intenzione di non frenare la sua corsa, convinta di battersi alla pari. Sicchè proprio il match con gli uomini di Ancelotti dirà in modo probante qual’è esattament­e il suo valore.

TRAORE. Per di più trova pure lo spunto per ribadire la statura della cantera di Zingonia: mette in panchina un diciasette­nne, lo fa esordire e lui ti segna un goal da manuale. Intendiamo parlare di Amad Traore: ce lo descrive brevemente Maurizio Costanzi, apprezzato direttore del settore giovanile nerazzurro: «Amad è un talento, un ragazzo serio, profession­ale, bravo a scuola, disponibil­e, con una famiglia a modo. Occorre solo tenerlo tranquillo, lasciarlo crescere in modo naturale. Il gol di domenica era stato preceduto da quello di Manchester in Youth League, e lui ha già metabolizz­ato il tutto alla grande. Ma come lui a Zingonia ce ne sono altri». Ed Adan? «Ho trascorso una settimana da urlo, ma so che sono solo all’inizio e per ora mi piace dedicare i due gol a mia mamma». Tutto sommato ancora un tenero "bambino".

Costanzi si occupa dei ragazzi: «Traore in gamba, ma ce ne sono anche altri»

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