Per i nuovi soci serve lo stadio
Luci e ombre nel bilancio AS Roma. La coppia Fienga-Baldissoni (rispettivamente amministratore delegato e vicepresidente del club) ha confermato il “rosso” di 24 milioni di euro conseguito nella precedente stagione. Nel contempo ha ratificato un aumento di capitale del valore di 150 milioni di euro, con l’obiettivo primario di dotare di “mezzi propri” la società. Un’operazione propedeutica all’emissione del prestito obbligazionario (non convertibile) da 275 milioni di euro, integralmente sottoscritto, quest’estate, da una serie di investitori istituzionali (al tasso nominale del 5.25%, con un risparmio di 2 punti percentuali rispetto al precedente “debito”). Modalità finanziaria testata positivamente, tra l’altro, dall’Inter e dalla Juventus campione d’Italia. E’ prassi ormai pagare i debiti con nuovi debiti, spostando l’orizzonte temporale degli impegni assunti.
Sotto il profilo tecnico, 215,5 milioni di euro di questo nuovo bond sono stati utilizzati per rimborsare il precedente finanziamento (gestito da Goldman Sachs e dal gruppo Unicredit). Altri 10,4 milioni sono stati versati su un deposito di liquidità (tecnicamente un rapporto bancario “garantito”); 8,2 milioni di euro, infine, sono i costi generati dalla costruzione tecnica dell’operazione. Al termine dell’emissione del prestito è rimasta una dote di 57,5 milioni di euro per le attività correnti.
Post assemblea resta da sciogliere il nodo dell’identità dei futuri potenziali soci (sul tema Fienga ha rimandato il quesito alla proprietà americana), così come la consistenza dell’impegno economico degli stessi (chiamati ad onorare il nuovo aumento di capitale nell’arco dei prossimi mesi). Un aumento non di routine, che potrebbe determinare il riassetto del pacchetto azionario attualmente sotto il controllo del proprietario James Pallotta.
La cosiddetta finanza creativa sta influenzando gli scenari futuri del calcio moderno, ma la sostenibilità economica del club di Trigoria verrà assicurata, soprattutto, dalla crescita dei ricavi (affidata alle strategie del manager Francesco Calvo, ex Juventus e Barcellona) e dalla costruzione dello stadio di Tor di Valle. La nuova casa giallorossa è un vero e proprio driver economico, perchè metterà in moto attività commerciali propedeutiche allo sviluppo del fatturato, con particolare attenzione alle sponsorizzazioni. Dalla vendita dei diritti di nome dell’impianto, per un valore stimato non inferiore ai 5 milioni annui, allo sviluppo di nuove forme di pubblicità virtuali, con la possibilità di intercettare, su specifici mercati televisivi, nuove realtà sponsor, uscendo dalle logiche tradizionali della vendita dei cartelloni pubblicitari o dei led bordocampo.