LONG CIRO BATTE TUTTI I RECORD
Immobile ha la media gol più alta nella storia della Lazio. Nessuno ha segnato quanto lui in A dal 2016
on è celebrato come Romelu Lukaku, Higuain o Mertens, forse solo perché indossa la maglia della Lazio e non ha la stessa visibilità mediatica. Lo inseguono in azzurro persino il fantasma di Balotelli o la suggestione di Moise Kean. Si è dovuto guardare dalla concorrenza di Lasagna e dal rilancio di Quagliarella. Senza scomodare un mostro come Cristiano Ronaldo, bisognerebbe applicare lo stesso slogan. Se giochi con Immobile parti con un gol di vantaggio. Segna di destro, di sinistro e di testa, come al Franchi oppure in Finlandia con la Nazionale. Segna più di tutti in Serie A, nessuno nelle ultime quattro stagioni è riuscito a tenere il suo passo. Neppure Mauro Icardi, messo fuori rosa dall’Inter nello scorso inverno prima di essere ceduto al Paris Saint Germain. E’ il grande segreto di Simone Inzaghi, suo il merito di averlo scelto per affidargli l’eredità di Klose nell’estate 2016, suggerendo a Lotito e soprattutto a Tare di abbandonare la trattativa legata a Enner Valencia, ex West Ham, ora in forza al Tigres. Benedetto quel giorno di metà luglio. L’ecuadoriano non segnava in Premier e continua a digiunare in Messico. Immobile è rinato e sta riscrivendo la storia a Formello.
LONG JOHN. Dal 2016/17 ha infilato 77 reti in campionato con la maglia della Lazio. Gli stessi gol in Serie A di Giorgio Chinaglia, il centravanti dello scudetto ‘74 firmato da Tommaso Maestrelli, una leggenda del calcio italiano e del club biancoceleste. Appena cinque meno di Tommaso Rocchi, attuale allenatore dell’Under 15 della Lazio e primo acquisto di livello targato da Lotito nel 2004. L’ex attaccante veneziano, che portò Rossi e Sabatini in Champions nel 2007, ha distribuito i suoi 105 gol totali lungo dieci stagioni e in Serie A occuperà ancora per poche settimane il terzo posto del podio biancoceleste dietro al mito Silvio Piola e Beppe Signori, altro grandissimo attaccante, tre volte capocannoniere con la Lazio negli anni Novanta.
CRESCITA. Ciro sta bruciando ogni record attraverso una regolarità di rendimento impressionante: 23 gol al suo primo campionato in biancoceleste, 29 nel secondo, 15 nella stagione meno prolifica e sono già 10 quest’anno in 9 giornate. Con 77 reti in Serie A, a partire dal 2016/17, guarda dall’alto attaccanti del calibro di Mertens, Icardi, Dzeko, Quagliarella, Belotti, Zapata e Higuain. Tolto l’argentino del Psg e aggiungendo CR7, sono tutti gli attuali concorrenti per il titolo dei bomber già vinto nel 2018 (con la Lazio) e nel 2014, quando indossava la maglia del Torino e faceva coppia con Alessio Cerci. Quel tipo di partner lo esalta. Ciro è abituato ad attaccare correndo in profondità e guardando la porta. Inzaghi, dopo averlo accoppiato con Keita, Felipe Anderson e Luis Alberto, ora sta riuscendo a combinare i suoi movimenti verticali con la velocità di Correa. Così è nato un tandem irresistibile in campo aperto.
MEDIA. Con il gol di Firenze, Immobile è salito a tre passi da quota 100, soglia superata soltanto da Piola, Signori, Chinaglia, Giordano e Rocchi nella storia biancoceleste. Ciro, però, è tornato in vetta alla media dei gol segnati in rapporto con le presenze. Con la Lazio ne ha realizzati 97 in 145 alla media di 0,668 per partita. Ha di nuovo scavalcato Hernan Crespo, il suo predecessore a Formello sul trono dei bomber della Serie A (26 gol nel 2000/01), e il leggendario Silvio Piola, bomber dei bomber azzurri di ogni tempo, 159 gol in 243 presenze con la Lazio alla media di 0,654 per partita.
Ora insegue Rocchi Signori e il mito Piola Può centrare il terzo titolo dei marcatori