L’Ibrahimovic biancoceleste
Ciro Immobile ha segnato 10 gol in 9 partite di campionato, è capocannoniere del campionato con 2 reti di vantaggio su Muriel, 4 su Zapata, Lukaku e Berardi, 5 sul suo rivale azzurro Belotti. Immobile è il giocatore che risolve ogni problema alla Lazio e così è stato anche a Firenze domenica sera, quando Inzaghi si è deciso a riportarlo al centro dell’attacco accanto a Caicedo dopo averlo fatto giocare per 80' come rifinitore alle spalle di Correa. L’idea del tecnico aveva una sua ragione, Correa (lanciato proprio da Immobile) ha segnato il gol dell’1-0 e pochi minuti dopo si è fatto parare da Dragowski un rigore in movimento. La Fiorentina aspettava Immobile come esecutore e invece è rimasta sorpresa dal cambio. Detto questo, quando in attacco hai un centravanti come Ciro il suo posto è davanti.
Oggi è uno dei giocatori più in forma del campionato. Ha superato l’impasse col suo allenatore dopo la lite per la sostituzione contro il Parma, ha segnato anche in Europa League il gol-vittoria sul Rennes e la squadra sa che uno come lui porta punti sicuri. I “soli” 15 gol del campionato scorso ne hanno messo in discussione lo spessore di bomber straordinario, eppure erano comunque 15 gol, 19 comprese le Coppe. L’anno precedente ne aveva fatti quasi il doppio, esattamente 29. Nei 5 campionati interi di Serie A, giocati da Immobile nel Genoa, nel Torino e nella Lazio ha firmato 94 reti. Al primo, quello col Genoa, appena 5 gol, poi la sua media si è impennata. Se si considerano le stagioni laziali (questa è la quarta), solo una volta è sceso sotto quota 20. Per questa ragione, Immobile è decisamente il miglior cannoniere italiano di questo periodo.
All’Europeo, la scelta del centravanti titolare ricadrà su di lui o su Belotti, da qui è difficile scappare. Mancini dovrà decidere in base a diversi criteri, fra cui la condizione fisica e atletica di quel periodo, l’adattamento al gioco della Nazionale, ma anche il rendimento durante l’intera stagione e in questi primi mesi le garanzie di Immobile sono superiori a quelle di tutti gli altri, Belotti compreso.
La disponibilità che ha dato a Inzaghi di giocare anche alle spalle di Correa è un punto a suo favore in chiave-Nazionale. E’ entrato nel palleggio stretto di Leiva e Luis Alberto per favorire la squadra e rifinire l’azione anziché concluderla, il compito per cui è nato. Ecco, sotto certi aspetti questa disponibilità è perfino eccessiva, come si è visto in occasione del rigore che ha concesso a Caicedo. E’ Ciro il capocannoniere della Serie A e i rigori deve batterli lui, sempre e comunque. Per una squadra poter esibire il capocannoniere è un vanto. Undici anni fa, campionato 2008-09, dopo un’Inter-Siena 3-0, con l’Inter già campione d’Italia, Balotelli segnò un gol, quello del 2-0, anziché passare la palla a Ibrahimovic che in quel momento lottava per la classifica dei cannonieri (poi vinta comunque dallo svedese). Provate a chiedere a Mario cosa gli dissero in campo e negli spogliatoi sia Ibra che Mourinho. Anche se a qualcuno non piacerà, oggi (e non solo da oggi) Immobile è l’Ibrahimovic della Lazio.