Clima teso e calendario da brividi
Nel giorno della presentazione di Pioli, la dirigenza rossonera al completo aveva spiegato che a Giampaolo era stato concesso poco tempo (7 giornate), da un lato, perché non si vedevano i segnali di un’imminente inversione di rotta e, dall’altro, perché c’era la convinzione di poter lottare ancora per un posto in Champions. Insistendo, in sostanza, si sarebbe corso il rischio di accumulare troppo ritardo. Anche il nuovo allenatore, peraltro, aveva manifestato, almeno a parole, tutta la sua convinzione di poter riaprire i giochi per l’Europa più prestigiosa. Ebbene, dopo altre 2 giornate e un solo punto raccolto tra Lecce in casa e Roma in trasferta, non solo la quarta piazza è più lontana (da 4 a 7 punti), lo è pure la zona Europa League (5 lunghezze contro 2), ma soprattutto è rimasta invariata la distanza dal terz’ultimo posto: solo 3 punti, che potrebbero essere pure meno tenuto conto che il Brescia, a quota 7 in classifica, deve recuperare la gara con il Sassuolo. Insomma, in questo momento sarebbe consigliabile guardarsi alle spalle piuttosto che avanti.
CICLO TERRIBILE. In certi casi, infatti, è preferibile essere realisti, invece di dare tutto per scontato, certi che «tanto poi la classifica si sistema». Già perché la realtà racconta pure che il Milan è atteso da un calendario terribile. E’ vero che giovedì a San Siro si presenterà la Spal – occhio comunque a dare gli uomini di Semplici già per spacciati: hanno appena pareggiato con il Napoli e giocheranno liberi di testa -, ma poi comincerà un trio di gare da far tremare i polsi. Domenica prossima altro match casalingo con la Lazio, poi trasferta in casa della Juventus e, infine, alla ripresa dopo la sosta per le nazionali, ecco il Napoli. Insomma, è il caso di alzare il livello dell’attenzione perché la situazione potrebbe ancora peggiorare. E a quel punto diventerebbe ancora più difficile riemergere. Del resto, l’assuefazione alla sconfitta è uno dei mali peggiori che possano attanagliare una squadra di calcio.
AMBIENTE PESANTE. Come già sottolineato, peraltro, oggi il Milan non può permettersi di sottovalutare alcun avversario. I rossoneri, infatti, hanno raccolto i loro 10 punti, battendo Brescia, Verona e Genoa, e pareggiando con il Lecce. Vale a dire contro le 3 neopromosse, più i rossoblù che hanno dovuto, a loro volta, cambiare allenatore per tornare a vincere sabato scorso. Probabile, inoltre, che giovedì sera a San Siro l’atmosfera sarà molto pesante. Gli ultras hanno già cominciato a contestare squadra e società. Ma anche il resto dello stadio ha preso di mira una serie di giocatori, fischiati sin da quando lo speaker pronuncia i loro nomi. Servirà forza mentale anche solo per isolarsi da un ambiente negativo. Finora Romagnoli e soci non l’hanno mai dimostrata, affondando davanti alla più piccola difficoltà. Sarà il caso che la recuperino al più presto…
Lazio, Juve e Napoli in agenda. Ma prima c’è la Spal: ora Pioli non può snobbarla