PESCARA, OPERAZIONE MENTI
Un assalto deciso alla Juve Stabia per accorciare le distanze dal vertice della classifica. Zauri ci riprova
Questa estate si sono sfiorate, con il Pescara in ritiro a Palena e la Juve Stabia a Rivisondoli, appena 20 chilometri di distanza. Già che erano lì, sulle montagne abruzzesi, avevano anche pensato di organizzare un’amichevole, ma poi hanno soprasseduto per (eventuali) motivi di ordine pubblico. Però, per rendere l’idea delle affinità tra i due club, basti pensare che l’azienda che sponsorizza il Pescara (la Lublan del gruppo GL Oil, se si può citare, ma ... tanto si legge sulle maglie) è di proprietà di Giuseppe Langella, fratello di Andrea Langella, del presidente della Juve Stabia. Insomma, avversari sì, nemici mai. Epperò Daniele Sebastiani ha ottimi rapporti anche con il collega Vigorito del Benevento, eppure sabato scorso gli ha dato un grosso dispiacere. Quindi, stasera l'una non farà sconti all'altra, anche perché nessuno è in condizione di farli.
A TUTTO PESCARA. Sicuramente non il Pescara che è reduce dall’exploit contro la capolista, ma è ancora in piena sperimentazione del nuovo modulo 4-3-21. Le provette sono fumanti, quindi si prendono precauzione e, per prudenza, non si esclude il ricorso alle procedure di emergenza. D’altronde è già successo che il laboratorio andasse in fiamme, in occasione del varo del precedente (modulo) 3-5-1-1, che funzionò benissimo ad Ascoli e malissimo la settimana successiva contro lo Spezia, al punto da costringere Zauri a cambiare ancora sistema di gioco (ad inizio stagione era partito con il 4-3-3). Perciò c’è grande curiosità, si vuole capire se la cartina tornasole sarà verde o meno, con la consapevolezza che se si fallisse la controprova anche stavolta ci sarebbe da uscire matti. Inoltre, il Pescara stasera al “Menti” vorrebbe tenere alta un’altra bandiera, cioè quella della squadra più prolifica della categoria (insieme all’Ascoli) che, tra l’altro, affronta la peggior difesa del campionato. E ci si ferma qui, perché in questi casi non esiste equazione automatica. Anzi, sembra quasi un ossimoro che la compagine adriatica sia diventata una cooperativa del gol, viste le critiche di poca creatività offensiva che la stanno perseguitando dall’inizio. Eppure è tutto vero: in nove partite a segno già otto giocatori diversi.
ANCORA MEMUSHAJ. E fra tutte le reti realizzate probabilmente la più bella (per armonia della manovra) è stata la prima di Ledian Memushaj contro il Benevento, con una percussione centrale ( e triangolo chiuso con Machin) da applausi. «Se giochiamo sempre così, con fraseggi come sul primo gol di sabato scorso, possiamo creare tante azioni e altrettanti pericoli ai nostri avversari», l’ammissione del centrocampista albanese che, con l’infortunio di Fiorillo, assume i gradi di capitano.
PAROLA DI CAPITANO. E proprio da capitano parla. «L’anno scorso non si partiva con grandi obiettivi, invece abbiamo fatto un ottimo campionato. Quest'anno, siccome eravamo reduci da una semifinale play off, inconsciamente siamo partiti con obiettivi diversi ed è sbagliato. L'unico obiettivo deve essere fare più punti possibili per raggiungere prima di tutto la salvezza, per poi guardare oltre. In quest’ottica la gara di stasera assume una grande rilevanza perché affrontiamo una Juve Stabia ben organizzata e molto motivata, su un campo dove l’aspetto ambientale si fa sentire parecchio. Insomma, sarà davvero un bel test». Un test che il Pescara vorrebbe superare a pieni voti, Juve Stabia permettendo!