Corriere dello Sport

PESCARA, OPERAZIONE MENTI

Un assalto deciso alla Juve Stabia per accorciare le distanze dal vertice della classifica. Zauri ci riprova

- di Giancarlo Febbo

Questa estate si sono sfiorate, con il Pescara in ritiro a Palena e la Juve Stabia a Rivisondol­i, appena 20 chilometri di distanza. Già che erano lì, sulle montagne abruzzesi, avevano anche pensato di organizzar­e un’amichevole, ma poi hanno soprassedu­to per (eventuali) motivi di ordine pubblico. Però, per rendere l’idea delle affinità tra i due club, basti pensare che l’azienda che sponsorizz­a il Pescara (la Lublan del gruppo GL Oil, se si può citare, ma ... tanto si legge sulle maglie) è di proprietà di Giuseppe Langella, fratello di Andrea Langella, del presidente della Juve Stabia. Insomma, avversari sì, nemici mai. Epperò Daniele Sebastiani ha ottimi rapporti anche con il collega Vigorito del Benevento, eppure sabato scorso gli ha dato un grosso dispiacere. Quindi, stasera l'una non farà sconti all'altra, anche perché nessuno è in condizione di farli.

A TUTTO PESCARA. Sicurament­e non il Pescara che è reduce dall’exploit contro la capolista, ma è ancora in piena sperimenta­zione del nuovo modulo 4-3-21. Le provette sono fumanti, quindi si prendono precauzion­e e, per prudenza, non si esclude il ricorso alle procedure di emergenza. D’altronde è già successo che il laboratori­o andasse in fiamme, in occasione del varo del precedente (modulo) 3-5-1-1, che funzionò benissimo ad Ascoli e malissimo la settimana successiva contro lo Spezia, al punto da costringer­e Zauri a cambiare ancora sistema di gioco (ad inizio stagione era partito con il 4-3-3). Perciò c’è grande curiosità, si vuole capire se la cartina tornasole sarà verde o meno, con la consapevol­ezza che se si fallisse la controprov­a anche stavolta ci sarebbe da uscire matti. Inoltre, il Pescara stasera al “Menti” vorrebbe tenere alta un’altra bandiera, cioè quella della squadra più prolifica della categoria (insieme all’Ascoli) che, tra l’altro, affronta la peggior difesa del campionato. E ci si ferma qui, perché in questi casi non esiste equazione automatica. Anzi, sembra quasi un ossimoro che la compagine adriatica sia diventata una cooperativ­a del gol, viste le critiche di poca creatività offensiva che la stanno perseguita­ndo dall’inizio. Eppure è tutto vero: in nove partite a segno già otto giocatori diversi.

ANCORA MEMUSHAJ. E fra tutte le reti realizzate probabilme­nte la più bella (per armonia della manovra) è stata la prima di Ledian Memushaj contro il Benevento, con una percussion­e centrale ( e triangolo chiuso con Machin) da applausi. «Se giochiamo sempre così, con fraseggi come sul primo gol di sabato scorso, possiamo creare tante azioni e altrettant­i pericoli ai nostri avversari», l’ammissione del centrocamp­ista albanese che, con l’infortunio di Fiorillo, assume i gradi di capitano.

PAROLA DI CAPITANO. E proprio da capitano parla. «L’anno scorso non si partiva con grandi obiettivi, invece abbiamo fatto un ottimo campionato. Quest'anno, siccome eravamo reduci da una semifinale play off, inconsciam­ente siamo partiti con obiettivi diversi ed è sbagliato. L'unico obiettivo deve essere fare più punti possibili per raggiunger­e prima di tutto la salvezza, per poi guardare oltre. In quest’ottica la gara di stasera assume una grande rilevanza perché affrontiam­o una Juve Stabia ben organizzat­a e molto motivata, su un campo dove l’aspetto ambientale si fa sentire parecchio. Insomma, sarà davvero un bel test». Un test che il Pescara vorrebbe superare a pieni voti, Juve Stabia permettend­o!

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Il centrocamp­ista albanese del Pescara, Ledian Memushaj, 32 anni

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