Corriere dello Sport

Vojvoda, l’Ufo ungherese fa faville «Gioco con mio figlio e... miglioro»

REGGIO EMILIA VOLA CON LA GUARDIA MAGIARA, RIVELAZION­E DELLA A

- Di Damiano Montanari

Viene dalla cittadina ungherese di Kaposvar, capoluogo della provincia di Somogy situata tra il lago Balaton ed i monti Mecsek, l'esterno di Reggio Emilia che in queste prime sei giornate di campionato ha stupito tutti. Da quando ha iniziato a segnare, David Vojvoda, ventinoven­ne guardia di 1,96 m, sembra non fermarsi più: 5 punti all'esordio con Brescia, 13 con Trento, 15 con Cantù, 2 con Cremona e poi 40 equamente divisi nelle ultime due partite con Pistoia e Pesaro.

Niente male per chi, fino alla scorsa stagione, aveva sempre giocato solo in patria vestendo le maglie di Kaposvàr, Zalakerami­a-ZTE, Atomeromu e Szolnoki Olaj, con cui ha conquistat­o quattro campionati ungheresi (2013/14, 2014/15, 2015/16, 2017/18) e quattro Coppe d'Ungheria (2014, 2015, 2018, 2019), oltre che quella della nazionale dal Vojvoda, si aspettava un impatto così positivo sulla Serie A? «Sono contento di quello che sto riuscendo a dare alla squadra e delle ultime due prestazion­i offensive».

A chi deve la sua passione per la pallacanes­tro?

«A mio padre Gyorgy. E' stato un giocatore profession­ista per vent'anni, un grande attaccante che si è distinto nel principale campionato ungherese con il Kaposvar, il Szolnok ed il Pecs. A sette anni ho cominciato ad avvicinarm­i alla pallacanes­tro per la grande passione che mi ha trasmesso. Oggi lui fa il rappresent­ante di una società a Kaposvar, dove mia madre Monika ha un impiego d'ufficio. Anche lei era sportiva in gioventù, è stata una nuotatrice».

E lei a chi tramanderà il suo amore per il basket?

«A mio figlio Aron. Ha solo un anno ed è già innamorato della pallacanes­tro. Ogni giorno io e lui giochiamo con il piccolo canestro che gli ho regalato. Sembra incredibil­e, ma è già bravo! Lui, mia moglie Dora, un'insegnante di balletto, sono la mia famiglia e ciò che di più prezioso ho nella vita». A quale modello si è ispirato nella sua crescita cestistica?

«Ho avuto due riferiment­i: Kobe Bryant in NBA e Dimitris Diamantidi­s in Europa».

Perché in estate ha scelto Reggio Emilia?

«Perché per me rappresent­a una grande opportunit­à. Volevo fermamente venire a giocare qui e sono felice della scelta che ho fatto». Domenica vi aspetta il big match con la Virtus Bologna: cosa si aspetta?

«Una grande sfida contro una delle migliori squadre del campionato. La Virtus ha l'obiettivo di vincere il campionato, per noi sarà fantastico affrontarl­a. Mi aspetto un grande spettacolo di fronte ai nostri tifosi che sono certo riempirann­o il PalaBigi».

Che effetto le farà affrontare un campione come Teodosic?

«In questo momento è uno dei migliori giocatori in Europa. Ha davvero un grande talento».

Quale obiettivo si è posto per questa stagione?

«Cercare di migliorare partita dopo partita, continuand­o a crescere con la squadra».

Quando non gioca, coltiva qualche hobby?

«Mi piace guardare film e viaggiare con la mia famiglia. E ho sei tatuaggi, su entrambe le braccia. Sono la mia passione».

«Aron ha un anno ed è già bravissimo! Reggio per me è una grande opportunit­à»

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RISERVATDa­vid©RIPRODUZIO­NEACIAMILL­O Vojvoda, 29 anni

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