Corriere dello Sport

Hamsik, è un ritorno agrodolce

- Di Fabio Mandarini

Sono le 18.42 quando il tempo del San Paolo si ferma: dopo quasi nove mesi - per la precisione 270 giorni - rispunta la cresta. Una cresta inconfondi­bile: e parte forte il coro olè-olè-olè Marek-Marek. Lo aveva detto, lo aveva annunciato e l’ha fatto. Promessa mantenuta: bentornato a casa, Hamsik. Marekiaro. Il capitano. Il pluri-recordman del club volato in Oriente dopo la partita con la Samp del 2 febbraio. Un pezzo di storia vera che il popolo azzurro e la città intera hanno letto e amato visceralme­nte dalla prima all’ultima riga. La gente canta, invoca il suo nome e lui saluta dalla tribuna, in veste di leggendari­o tifoso: per omaggiarlo in grande stile, con il giro di campo e tutto il resto, bisognerà però attendere il 10 dicembre, giorno della partita di Champions con il Genk e soprattutt­o di un evento che il Napoli organizzer­à per celebrarlo degnamente. Come merita.

DIEGO E MAREK. E allora, il grande Marek. Ieri di nuovo al San Paolo dopo quasi nove mesi di Cina, Dalian e vita nuova che più non si può, nel giorno del 59° compleanno di Maradona. Già: il 30 ottobre è una data speciale per i tifosi azzurri e il destino ha soltanto dato una pennellata d’amore in più. Bello. Bello come il momento in cui Hamsik è entrato allo stadio insieme con uno dei suoi tre figli e con gli amici di sempre: quelli che per quasi dodici anni, da luglio 2007 a febbraio 2019, hanno riempito la sua vita al Villaggio Coppola, due passi dal centro sportivo di Castel Volturno. Un ingresso trionfale, ovviamente: abbracci, baci, foto e saluti pieni di affetto colleziona­ti in serie. Tantissime facce familiari e qualcuna meno: ma che importa? Poi, il saluto ai compagni e ad Ancelotti negli spogliatoi, con la promessa di andarli a trovare anche al centro sportivo; l’incontro con De Laurentiis e la partita con l'Atalanta in tribuna. Da (grandissim­o) tifoso.

OCCHIO A DRIES. Quello di ieri, comunque, è stato soltanto un blitz in occasione della pausa del campionato cinese: il Napoli, infatti, ha annunciato che la festa vera e propria in suo onore andrà in scena il 10 dicembre. E ciò significa che Mertens avrà un po’ di partite a disposizio­ne per puntare a uno dei suoi record: Marek, oggi anche produttore di vini, è ancora il miglior realizzato­re azzurro di sempre in tutte le competizio­ni con 121 gol (100 in A), ma Dries insegue a 116. Blindati, invece, gli altri tre primati: presenze complessiv­e (520), in campionato (408) e nelle coppe europee (80). Il top, come l'amore del popolo sottoforma di striscione: “Testa alta, cresta al vento. L'azzurro addosso con fiero portamento. Orgoglio, appartenen­za e maglia sudata. Marek e Napoli, una storia d’amore che verrà raccontata”.

Giro di campo e cori dei tifosi: ha salutato la squadra, il tecnico e De Laurentiis

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GETTY Marek Hamsik al San Paolo

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