CAGLIARI, CHE JOAO IL BOLOGNA SI ARRENDE
Il brasiliano causa il rigore che dà il vantaggio agli emiliani, poi si rifà Simeone trova un cucchiaio d’oro
Dal Poetto si vede l'Europa a colori. Il Cagliari vince una partita difficile, in rimonta, con l'astuzia tattica di Maran. E con la predisposizione a colpire nei momenti chiave: doppio Joao Pedro, più Simeone. Se a Giulini avessero sussurrato che, a fine ottobre, si sarebbe trovato quinto con gli stessi punti (18) di Napoli e Lazio, avrebbe messo mille firme. Merito del suo lavoro, copioso, estivo. Il Bologna cade dopo essere stato in controllo, prende ribaltamenti che non si può, paga la serataccia dei due centrali difensivi (Bani più Denswil), una mezza sciagura.
ORSOLINI INVENTA. Il Cagliari parte bene, dieci minuti giusti. Il Bologna sa difendersi, Dzemaili cuce, ma alla distanza sarà un falso indizio. Pressione molta, occasioni non tantissime: Nainggolan trequartista non entra in partita come vorrebbe, le situazioni più pericolose arrivano quando il pallino è di Nandez. Un quarto d'ora così, che il Bologna gestisce da squadra, senza lasciare buchi, tatticamente al millimetro. Poi la "fase due", quella di Orsolini, il riferimento più importante. Orso gioca di prima, la bilancia pende da quella parte - a destra - e arriverà la svolta. Ci prova due volte al 18', poi entra nell'azione che regala gli undici metri a Santander. La giocata è bella, esalta Olsen, il torto del Cagliari è quello di lasciare un pallone vivo che Soriano capitalizza con una ficcante incursione, frenata ingenuamente da Joao Pedro. Rigore da non contestare, Santander si sblocca.
CAGLIARI BLOCCATO. Normale che ci sia una reazione Cagliari, ma notiamo due cose. La prima: i due attaccanti sono ben disarmati da un gioco di anticipo su Joao Pedro e Simeone. Ci vorrebbe quindi il lavoro non solo sporco dei centrocampisti: Rog trova qualche varco, Nandez è un sorvegliato speciale, le fasce sono bloccate. Tatticamente incastrato, il Cagliari produce un diagonale di Joao Pedro (34') appena fuori e una chiusura di Faragò che non centra lo specchio da posizione decentrata. Morale: uno come Pavoletti servirebbe, ma gli attaccanti di Maran risponderanno, eccome.
IL RUGGITO DI JOAO. Al Cagliari bastano tre minuti dopo l'intervallo per ripristinare la normalità. L'intelligenza di Luca Pellegrini fa la differenza: l'ex Roma spende il secondo cross da sinistra in pochi secondi e decide di mettere forte in mezzo a filo d'erba, la difesa del Bologna viene presa in controtempo, Joao Pedro controlla e sbatte dentro. Il Bologna paga un episodio, ma riprende a giocare facendoselo scivolare addosso, si squaglierà sul più bello. Palacio è un cambio obbligato, paga Santander, e la squadra mantiene la compattezza segnalata già nel primo tempo. Due buone occasioni dal 13' al 16' col Cagliari troppo sbilanciato: prima Klavan è decisivo su Soriano, il tiro successivo dal limite di Santander (pochi secondi prima di uscire) è appena fuori. Poi, con Rodrigo operativo, Orsolini - sempre lui - ruba a sinistra accende Krejci che chiude in diagonale, solo che il tocco di petto firmato Palacio è in fuorigioco.
La partita ha una trama strana, come se nessuno volesse fare la prima mossa. Maran sgancia Castro e Oliva, i personalismi di Orsolini convincono il Bologna a puntare su Skov Olsen. In pieno equilibrio, lo strafalcione di Bani manda il Cagliari sulla luna. IL CHOLITO COLPISCE. Il Bologna si fa impallinare quando - è il 27' cerca una triangolazione al limite dell'area avversaria. Oliva recupera e assiste Nainggolan, il lancio di esterno è molto bello, alla Radja, soltanto che Bani buca come non si dovrebbe in serie A e lascia la solitudine al Cholito per un pallonetto morbido morbido. Qui il Bologna diventa impotente e lascia la ribalta a Joao Pedro per la doppietta personale. L'autogol di Olsen arriva quando tutta Cagliari è al Poetto.