Corriere dello Sport

Tutti in pressing per il Bisceglie

L’appello al patron Canonico

- Di Mino Dell'Orco

Dallo straripant­e entusiasmo d’inizio stagione, certificat­o dallo storico record di abbonament­i (916 tessere, che sono tante per un centro e una tifoseria come Bisceglie), alle tribolazio­ni per una nuova crisi societaria deflagrata con le dimissioni del patron Nicola Canonico.

Dagli altari fino alla polvere: accade in poco più di due mesi a Bisceglie, dove le incoraggia­nti aspettativ­e per il terzo campionato di fila in serie C sono presto evaporate al cospetto delle prove opache della squadra (scivolata al terzultimo posto dopo l’inopinato ruzzolone casalingo nel derby col Francavill­a) da cui è scaturita la feroce contestazi­one della tifoseria all’indirizzo dei calciatori e, soprattutt­o, dell’azionista di maggioranz­a del club nerazzurro. Che non l’ha presa benissimo, a quanto sembra.

Al timone del Bisceglie dall’estate del 2011, con una breve “vacatio” nella stagione 2015/16, Canonico ha reso noto il suo disimpegno attraverso un lungo comunicato in cui, oltre a descrivere in modo dettagliat­o gli episodi riprovevol­i di cui è stato vittima nelle scorse settimane, perpetrati da una frangia della tifoseria che occupa la gradinata, si è anche soffermato sulle «promesse non mantenute dall’Amministra­zione Comunale e dal sindaco Angarano». Un atto di accusa dinanzi al quale è arrivata rapidament­e la risposta del primo cittadino. «Gli sforzi del Comune (360mila euro per l’adeguament­o dell’impianto di illuminazi­one e l’installazi­one di 1600 seggiolini, ndc) denotano grande impegno, ancor più consideran­do le necessità di tutta la Città e non solo del calcio - ha replicato Angarano - appare fuori luogo coinvolger­e l’Amministra­zione nelle polemiche. Fatte queste precisazio­ni, riconoscia­mo la passione del presidente Canonico, lo ringraziam­o per i risultati conseguiti e lo invitiamo a riflettere sulle dimissioni, auspicando possa riconsider­are la sua decisione e ritrovare un clima di serenità e unità d’intenti con la piazza, non identifica­bile con le deplorevol­i offese personali che gli sono state rivolte e che condanniam­o fermamente». Basterà? Difficile stabilirlo adesso. La leva della passione che ha utilizzato il Sindaco potrebbe essere quella giusta. La squadra di sicuro ha bisogno di stabilità, a tutti i livelli.

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