Milenkovic, nessuno così giovane ed efficace
Come lui, tanto giovane quanto efficace, nessuno. Nemmeno negli altri campionati europei: Germania, Inghilterra, Francia e Spagna. Nikola Milenkovic, 22 anni compiuti un mese fa, ha fatto meglio di chiunque. È, con Pulgar, il capocannoniere della Fiorentina, quello che macinando chilometri uno dietro l’altro (media di oltre 10,2 km a gara) ha saputo farsi pericolosissimo anche nell’altra area piccola, non solo nella sua. Questione di feeling.
RECORD EGUAGLIATO. Gli sono bastate 10 giornate di campionato, 900 minuti più recuperi, per eguagliare il suo record personale di marcature, 3, quelle realizzate in A la passata stagione e anche quelle con cui si è congedato dal Partizan Belgrado (2016/17), con le quali si è imposto alle attenzioni degli scout viola. Fin qui, due le ha segnate di testa (Napoli e Udinese, entrambe al Franchi), l’ultima, quella che ha senza dubbio rovesciato la prospettiva a Reggio Emilia, invece se l’è inventata di sinistro, mostrando anche la sua abilità con i piedi.
NESSUNO COME LUI. È vero, in Italia, Kolarov della Roma, di reti (per altro tutte da palla inattiva, tra punizioni e rigori) ne ha realizzate 4, ma il connazionale ha 12 anni in più all’anagrafe. Il tedesco Gosens, che comunque Gasperini ha avanzato sulla linea dei centrocampisti, è a quota 3 come Nikola, ma anche lui è… più maturo, di tre primavere. In Premier, Milenkovic ha sorpassato David Luiz (2 reti), oggi tra i migliori difensori-goleador d’oltre Manica, mentre in Bundesliga ha fatto meglio di Jonathan Schmid del Friburgo e anche di Hakimi Achraf del Borussia, più giovane di un anno che però ha trovato due volte la rete anche in Champions. In Ligue 1 sono fermi a due centri i veterani Faussurier, terzino classe ’87 e Pablo, centrale del ’91, mentre in Spagna svetta Emerson, 20 anni, brasiliano del Real Betis. Adesso, il ragazzone dell’est punta ad andare oltre a tutto, intanto sigillando la difesa, probabilmente unico baluardo del reparto titolare destinato a essere presente in campo domani, poi puntando a farsi sempre più pericoloso pure in versione bomber. Il suo allenatore, Montella, che tornerà al suo posto in panchina, è a un pugno di punti dal traguardo dei 400 in Serie A (395, quelli sommati fin qui) e vuole provare anche lui, l’alfiere della difesa, a contribuire allo scatto per continuare a far sognare tutti.
CHE NUMERI. Nikola, che intanto, oltre che al centro del reparto arretrato viola si è preso anche la sua Nazionale (già 18 le presenze, dal giugno 2018, tutte da titolare mai sostituito, a cui si sommano solo 3 panchine), ora sogna di non fermarsi più. È il difensore più pericoloso per occasioni da gol costruite di tutta la Serie A, 6, e comunque anche quello con la percentuale realizzativa più alta, perché dei 5 tiri nello specchio ben 3 sono andati a segno (gli altri 5 sono finiti fuori). Lo ha scritto anche nel suo ultimo post su Instagram: «Saper soffrire, capire, reagire, lottare e vincere. Questa è la Fiorentina». Che a questo punto è indiscutibilmente sinonimo di Milenkovic, il difensore goleador che non ti aspetti.
Ventidue anni tre gol realizzati: Kolarov è a quattro ma su calci da fermo