Corriere dello Sport

LUKAKU D’ORO L’INTER PIEGA IL BOLOGNA

Una partita combattuta risolta da una doppietta Succede tutto nella ripresa Vantaggio rossoblù con Soriano, poi pari del belga e leggerezza al 91’ di Orsolini: rigore e 2-1 nerazzurro

- Di Andrea Ramazzotti

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Inter ha vinto a Bologna la sesta gara consecutiv­a in trasferta come non le riusciva dal novembre 2012 e si è confermata al secondo posto in classifica alle spalle della Juventus. Ancora una volta è stato decisivo Lukaku, autore di una doppietta e capace in pieno recupero di segnare il rigore del 2-1 (conquistat­o da Martinez su ingenuità di Orsolini) mostrando un’incredibil­e freddezza. Con 9 gol nelle prime 11 giornate, il belga ha eguagliato i numeri del Fenomeno Ronaldo (199798) e, grazie a un rendimento che dopo la sosta di ottobre è lievitato, ha trascinato la sua squadra contro un Bologna che non meritava di essere sconfitto. Il pubblico del Dall’Ara lo ha capito e dopo il 90' ha riservato solo applausi ai suoi. Gli stessi che si è meritato dagli interisti il gigante ex United: Romelu ha festeggiat­o il 2-1 a braccia aperte come esultava Ibrahimovi­c, lo svedese che tutta Bologna sogna di vedere in rossoblù a gennaio. Di Ibra Mihajlovic avrebbe un gran bisogno perché, al netto dei movimenti sapienti di Palacio, un finalizzat­ore come Zlatan gli permettere­bbe di fare un notevole salto di qualità. Anche ieri i padroni di casa hanno mostrato un gioco fluido, idee chiare e una buona dose di coraggio nel portare la pressione alta, ma hanno raccolto poco perché là davanti non pungono. A centravant­i invertiti chiarament­e sarebbe finita in maniera diversa, ma non a caso Conte, che alla fine ha esultato con trasporto, ha voluto il ragazzone di Anversa.

SOFFERENZA. Il 2-1 del Dall’Ara è stato sofferto almeno come quello di martedì scorso a Brescia perché il Bologna ha più qualità della squadra di Corini e se l’è giocata a viso aperto, con carattere e personalit­à, pressando alto e non concedendo un facile possesso. Mihajlovic, pur assente in panchina, ha messo Palacio su De Vrij e Soriano su Brozovic per rendere complicata la costruzion­e avversaria, ma soprattutt­o ha chiesto ai suoi di rimanere corti per togliere ai nerazzurri la possibilit­à di ripartire con facilità e per provare a recuperare il pallone in una zona di campo pericolosa. Conte si aspettava questa aggressivi­tà, ma probabilme­nte neppure lui credeva che il ritmo dei padroni di casa avrebbe potuto essere così alto per tutti i primi 45’ nei quali Poli e compagni hanno costruito alcune occasioni senza però mostrare la giusta mira nelle conclusion­i. L’Inter ha faticato a prendere le misure agli avversari che erano più decisi nei contrasti e che spesso arrivavano per primi sulle palle "sporche". Colpa anche della scarsa pressione che Lukaku e Martinez mettevano sulla costruzion­e dei rossoblù: il Bologna arrivava nella metà campo nerazzurra con facilità e facendo girare bene la sfera, mentre gli uomini di Conte dovevano spesso ricorrere al lancio lungo per il belga. La differenza di qualità, insomma, non si è vista al netto di un paio di parate importanti di Skorupski e di un gol annullato per fuorigioco a Martinez.

SORIANO, POI LA RIMONTA. Il Bologna non ha allentato la pressione neppure nella ripresa e con Palacio ha tenuto sotto scacco la difesa nerazzurra che ha sbandato per la prima volta sulla rete di Soriano, favorita da una deviazione di De Vrij. Per l’Inter sesta partita di fila con almeno un gol al passivo. La reazione nerazzurra è stata rabbiosa e Conte con i suoi cambi l’ha accesa perché Candreva (usato a sinistra), Vecino e Politano hanno dato una bella spinta. Lukaku ha trovato il pari e poi su rigore il 2-1, ma in entrambe le occasioni il suo “gemello” Martinez gli ha dato una bella mano. Per l’Inter è la prima vittoria in rimonta, per il Bologna, che aveva pareggiato con la Lazio e fatto soffrire la Juve, il secondo ko di fila, ma Mihajlovic difficilme­nte potrà essere deluso della prestazion­e.

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