Corriere dello Sport

Romelu non si ferma più «La testa fa la differenza»

Dopo il rigore decisivo alcuni buu razzisti verso di lui «Io penso solo a segnare e a far vincere la mia Inter»

- Di Giorgio Burreddu

Ha gli occhi spiritati, la faccia felice, l’aria di chi sa di aver fatto qualcosa di grande. Di questo passo Romelu Lukaku conquister­à tutto: il mondo, il campionato, o almeno una classifica cannonieri. Chissà. «Questo contro il Bologna era un rigore molto importante, importanti­ssimo per noi, dovevamo vincere. Ce l’abbiamo fatta, siamo molto contenti». Non gli bastava essere l’acquisto più pagato dell’Inter, Lukaku adesso è anche uno da record che pesano, che contano. Con la doppietta del Dall’Ara Lukaku ha raggiunto Ronaldo il Fenomeno: 9 centri in 11 partite alla prima stagione in Italia, 7 gol sono arrivati lontano da San Siro. E non vuole certo fermarsi qui. «L’impatto sul campionato? Sono molto giovane, devo crescere come il resto della nostra squadra. Mi interessa la mentalità». Dopo il secondo gol arrivato sotto la curva del Bologna, Lukaku ha allargato le braccia, si è messo lì immobile a esultare. Si sono sentiti anche alcuni buu all'indirizzo del giocatore belga. Poi la squadra si precipitat­a ad abbracciar­lo, e l'episodio è finito lì.

TANTO LAVORO. Sorride, la faccia di Lukaku dice molto, quasi tutto, sul suo spirito combattivo. Quella contro il Bologna è stata una partita fatta di sacrifici, di botte, di volontà. Lo spirito giusto, insomma, per conquistar­e il domani. «La Juventus? Non sono concentrat­o su di loro, per me l’importante era il nostro risultato». E quella di Lukaku è stata una partita attenta, il Dall’Ara non era un posto facile. «No, è vero - dice -, il Bologna gioca con molta intensità e mette pressione, ma la mentalità della nostra squadra è stata molto buona». E ancora: «Quando lavoriamo per un obiettivo, le cose devono venire semplici. Al momento del rigore pensavo solo a fare gol e far vincere la squadra. Loro hanno fatto un bel gol, ma negli ultimi venti minuti l’intensità e la mentalità hanno fatto la differenza».

HANDANOVIC. Non vuole smettere di crescere, Lukaku. «Per me è molto importante lavorare tutti i giorni per essere in forma ed essere positivo con gol e assist. Con Lautaro facciamo un grande lavoro per la squanon dra, vogliamo tutti e due vincere. Ogni giorno lavoro per migliorarm­i, ho 26 anni e posso ancora crescere. Non guardiamo i risultati degli altri, restiamo concentrat­i sull'Inter e pensiamo solo a noi, a scendere in campo e a vincere». A commentare la vittoria nerazzura è poi Valentino Lazaro, uscito tra gli applausi. «Sono orgoglioso, non abbiamo mollato. E’ stata una giornata speciale per me. In campo stavo bene, ho provato a dare tutto per aiutare la squadra. Non ho fatto ancora nulla, si tratta solo di una partita. Conte? Siamo sulla strada giusta per migliorare». Adesso la concentraz­ione è tutta sulla sfida contro il Borussia Dortmund, la gara di Champions che l’Inter può davvero sbagliare. Lo sa anche Samir Handanovic: «Abbiamo fatto quello che ha chiesto il mister - commenta il numero uno dell’Inter -, non guardiamo la Juventus, solo a casa nostra. Sul gol? Ingannato da una deviazione. Per la Champions dobbiamo prepararci bene. Le partite sono tutte decisive». Forse alcune anche di più.

«Negli ultimi 20’ la nostra intensità è stata decisiva Ora avanti così»

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ANSA Il rigore con cui Lukaku firma il 2-1 decisivo per i nerazzurri

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