Corriere dello Sport

«La reazione dell’Inter è la notizia più bella»

Conte: «Cinque gare in pochi giorni, non era facile Dato un grande segnale contro un ottimo Bologna»

- Di Andrea Ramazzotti

Altra trasferta, altra vittoria. Antonio Conte ha lasciato il Dall’Ara felice per i tre punti che hanno fatto salire la sua Inter a 28 punti dopo 11 giornate. Quando il tecnico di Lecce ha raggiunto questa quota, nel 2012-13 e nel 2013-14, ha conquistat­o lo scudetto. Che non vuol sentir parlare di tricolore lo ha chiarito nella conferenza stampa di venerdì e così ieri si è potuto concentrar­e sui compliment­i per i suoi uomini e per una rosa allargata dai ritorni di Vecino,

Sensi e Ranocchia (D'Ambrosio è ancora out e preoccupa il ginocchio di Asamoah) e dalla "scoperta" di Lazaro, molto positivo alla prima da titolare. «Il gol di Soriano ci poteva ammazzare - ha iniziato l’ex ct - e invece c’è stata una grande reazione da parte dei ragazzi che hanno mostrato una forza interiore notevole. Questa è una grande notizia, importante almeno come questo successo meritato e maturato su un campo molto molto difficile. Il Bologna è forte, ha portato la pressione alta creandoci dei problemi e gli vanno fatti tanti compliment­i. In più noi eravamo alla quinta partita in pochi giorni e un po’ di stanchezza c’era. Tre punti per dare un segnale alla Juventus? Questi tre punti sono un segnale importante per noi stessi, visto che non guardiamo gli altri. Dobbiamo continuare a migliorare».

ORA DORTMUND. Conte però non si è fatto travolgere dall’euforia anche perché sa bene che martedì c'è l'insidiosa trasferta di Dortmund. «Contro il Borussia ci aspetta un’altra gara difficile, ma da domani (oggi, ndr) ci preparerem­o bene per andare lì e non avere rimpianti». In Germania davanti giocherann­o ancora Martinez e Lukaku che hanno firmato 16 gol (12 degli ultimi 14 realizzati dalla squadra) nelle prime 14 gare ufficiali. L’allenatore pugliese li ha celebrati: «Hanno grande importanza per noi: sono due punte atipiche che possono scambiarsi la posizione, sanno dialogare e lavorano tanto senza palla. Romelu è stato decisivo, ma anche Lautaro mi è piaciuto parecchio. Adesso quei due dovranno continuare così e non ascoltare gli elogi. Viste le loro età possono essere la coppia titolare dell’Inter per i prossimi 8-10 anni, senza dimenticar­e che alle loro spalle sta crescendo bene Esposito». Perché ciò accada è però necessario respingere la corte del Barcellona per il Toro. Marotta nel pre partita a riguardo ha tranquilli­zzato i tifosi: «Un giocatore per andare via deve chiederlo - ha detto l’ad - e comunque raramente l’Inter vende i suoi giocatori più importanti».

LA MIA SFIDA. Il discorso è poi scivolato sulla scelta di sedersi sulla panchina nerazzurra. Conte ha ripreso: «Sapevo di andare ad affrontare una sfida molto difficile sotto tanti punti di vista, ma a me piace cercare qualcosa di difficile e la mia storia parla da sola. Spero di avere tanta forza e di far bene anche con l'Inter: stiamo lavorando tanto per riuscirci e ho la fortuna di avere ragazzi seri. Lazaro? E’ un giocatore che abbiamo voluto tutti, come Lukaku e come tutti gli altri perché qui le decisioni sono collettive. Dopo oggi abbiamo aggiunto alla nostra rosa un altro potenziale titolare. Da ora in avanti per lui sarà un’altra musica».

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ANSA Antonio Conte, 50 anni

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