Corriere dello Sport

INSIGNE DA LEADER «NAPOLI, SCUSACI»

Il capitano azzurro analizza con onestà la gara dell’Olimpico. «Martedì la partita della vita» «Contro l’Atalanta abbiamo fatto una grande partita, con la Roma no Però perché il VAR non funziona sempre? Certi episodi pesano...»

- Di Antonio Giordano

Il dottor Jekyll e mister Hyde la sanno lunga e stavolta hanno deciso di stupire (ancora) e darsi appuntamen­to all’Olimpico: in genere andava diversamen­te, si alternavan­o, una partita a testa, e invece stavolta, in un’ora e mezza, la scena è andata divisa, quasi in parti eque. Per ventisette minuti l’ha giocata uno - è quello un po’ arruffone, distratto e anche distante - e poi è sceso in campo l’altro, e in diciotto minuti ha messo assieme sette conclusion­i, una traversa e un palo e offerto la possibilit­à di imprecare contro quella perfida della sorte. E nella ripresa, di nuovo fifty-fifty: prendendo il 2-0, rischiando l’imbarcata, poi rialzandos­i e credendoci almeno un po’, non quanto basta per lasciare che Lorenzo Insigne possa avere una faccia diversa da quella che sa di malinconia. «Chiediamo scusa ai tifosi, perché possiamo fare di più». Potrebbero, per esempio, calarsi per un’ora e mezza nella partita, tanto si sa che durano più o meno tanto, ed assecondar­e quel talento che ora è sprecato nella penombra di una classifica che comincia a far rabbrividi­re, perché le «star» sono lontanissi­me, a distanza siderale, e la zona-Champions s'intravede, per così dire, nel sottoscala dell’Olimpico, ma sa di Roma: «Non è un alibi, ma a volte succedono degli episodi come quelli accaduti mercoledì che complicano la prestazion­e successiva: è stata dura andare in campo. Ma ora dobbiamo stare tranquilli e recuperare le energie in vista del Salisburgo».

CLASSIFICA

CI PENSA CARLO. Il Napoli di Roma, l’esatto contrario di quello che ha accerchiat­o l’Atalanta, è in quella espression­e sofferta che Insigne si porta appresso, vagando nel cuore dell’Olimpico, ripensando a questa metamorfos­i che avrà anche mille ragioni ma non se ne riesce a scorgere alcuna: perché è complica

Vice in famiglia

Davide Ancelotti, 30 anni, ha sostituito ieri papà Carlo sulla panchina del Napoli dopo la squalifica successiva ai fatti di Napoli-Atalanta 11ª GIORNATA to spiegare, persino a se stesso, cosa sia accaduto e stavolta non può essere colpa di Giacomelli: «E comunque noi ci chiediamo perché il VAR una volta funzioni e una no. Ho provato a porre la domanda a Rocchi che mi ha gelato: penso di aver fatto meno errori io che tu, oggi. Ma io non volevo offendere, domandare è lecito. Ma il punto è un altro». I punti sono altri: quattro in meno dalla Roma, adesso, e Juventus e Inter conviene a lasciarle nella loro dimensione, quella che il Napoli non può immaginare, non ora, perché c’è altro per la testa: «Mercoledì abbiamo fatto una grossa partita e con la Roma no; stavolta è venuta meno la cattiveria, perché forse mentalment­e avevamo speso tanto con l’Atalanta, in campo e anche fuori. Dobbiamo uscirne e ci aiuterà Ancelotti, che la l’esperienza giusta. Ma ora dobbiamo passare il turno in Champions».

LA VITA. Però, Roma-Napoli è la radiografi­a di un momento ricorrete, un tunnel che si spalanca all’improvviso e finisce per inghiottir­e una squadra che ha piedi e materia grigia, ma insegue ancora quel pizzico di maturità, smarrita ripetutame­nte e negli anni: «Non penso che sia una questione di testa, né di personalit­à, vista la statura europea di questo gruppo: ma certi episodi lasciano il segno, hai il sospetto di avere tutti contro. Oggi, l'episodio di Callejon nessuno lo ha visto e il VAR ha fermato il gioco e l'arbitro ha fischiato. Ma se il VAR deve funzionare, deve funzionare per tutti. Siamo consapevol­i che non è stata una buona prestazion­e, forse abbiamo speso tante energie mentali e fisiche mercoledì e oggi non abbiamo dato il 100%. E martedì sarà la partita della vita». Ma dite al dottor Jekyll che forse val la pena di lasciare a casa mister Hyde.

«Dobbiamo uscirne e ci aiuterà Ancelotti Adesso passiamo in Champions»

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LAPRESSE Lorenzo Insigne, 28 anni, marcato da Spinazzola (26)
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GETTY IMAGES

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