Corriere dello Sport

Luis Alberto di scena alla Scala aspetta un segnale dalla Spagna

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versione magica. Solo Kevin De Bruyne del City (nove assist) ha fornito più passaggi vincenti del Mago laziale (sei) nei cinque maggiori campionati europei. Il Milan ricorda allo spagnolo l’esordio in A datato settembre 2016, proprio a San Siro, sono passati tre anni. Il Milan, a Luis, ricorda anche il suo primo gol all’Olimpico, segnato nel 2017.

I BENEFICIAR­I. Ciro Immobile, più che mai serial bomber, si ciba dei rifornimen­ti garantiti dal Mago. Ma i suoi lampi di classe stanno illuminand­o tutta la Lazio. Il corner-gol battuto contro il Torino avrebbe meritato d’essere assegnato come sua marcatura e invece è andato in archivio come autogol di Belotti. Luis Alberto ha trovato la continuità (diciamolo sottovoce) che spesso gli è mancata in passato: «Io discontinu­o? È da parecchio tempo che non è così. Sì, quando ero nella cantera del Siviglia ci poteva stare questa critica. Per fare quel salto in avanti dovevo migliorare, non tanto sotto l’aspetto offensivo, quanto difensivo. E poi dovevo migliorare come mentalità, senza mai dire “oggi non mi va”. Adesso non si può dire che sono discontinu­o. Però quando ti appiccican­o delle etichette addosso è difficile levartele», ha detto lo spagnolo in una recente intervista.

IL FUTURO. Luis deve continuare così per tenersi stretto il posto in nazionale, per andare agli Europei, per sognare la Champions con la Lazio, per strappare un nuovo contratto. Lui e la Lazio si sono dati appuntamen­to a fine anno. La società avrebbe voluto chiudere il rinnovo assieme a quelli di Correa e Caicedo, il Mago ha rinviato tutto a fine anno, è stata una sua scelta a quanto risulta. Se avrà fatto una grande annata si discuterà un accordo più lungo e più ricco, altrimenti si valuterà il da farsi.

LE PAROLE. «Adesso sono alla Lazio, sono contento e ho un contratto, è il club che mi ha dato l’opportunit­à di arrivare dove sono e ne sono molto grato. Magari il prossimo anno sarà la Lazio a dire che dovrò andare via. A volte non dipende da noi». Dipende dal campo. Luis è padrone del suo destino.

Dopo la chiamata di ottobre ha ricevuto la preconvoca­zione

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