LIVERANI, ASSALTO AL TABÙ
Giallorossi in serie positiva da tre turni, De Zerbi ha perso 4 delle ultime cinque gare Il Lecce non ha ancora vinto in casa. «Gara insidiosa, serviranno 90’ di grande sacrificio»
Lecce e Sassuolo si ritrovano di fronte dopo 10 anni, per la seconda volta nella loro storia: gli unici precedenti infatti risalgono al campionato di serie B 2009/10 e finirono entrambi in pareggio; alle difficoltà del confronto con un avversario insidioso, l’allenatore Liverani deve aggiungere i dubbi sulla formazione da mandare in campo: «Ho almeno 4-5 dubbi da risolvere. E’ la terza partita nel giro di una settimana ed è difficile verificare chi ha recuperato di più e chi è in affanno, non solo a livello fisico ma anche mentale».
Intende riflettere sino a poche ore dall’inizio: chi schierare al posto di Majer che andrà in panchina («è l’ago della bilancia anche per le scelte tattiche che devo fare in base alla sua presenza o meno») e poi in attacco, chi far giocare tra un Falco in grande spolvero, un rinato Lapadula ed un Babacar animato dal furore dell’ex incompreso?
IL SASSUOLO. Il Lecce è imbattuto da tre partite (tre pareggi) e deve ancora vincere in casa (un puntp in quattro gare, finora), mentre il Sassuolo ha cominciato con quattro sconfitte in trasferta per poi andare a vincere dieci giorni fa a Verona. «Affrontiamo una squadra che se non si è equilibrati, può essere devastante - ha detto Liverani - dispone di attaccanti veloci come Berardi, Caputo, Defrel: servirà una gara di grande sacrificio». Lecce e Sassuolo hanno due dati statistici simili: incassano spesso reti anche se segnano con frequenza. La porta del Sassuolo infatti è rimasta inviolata solo due volte, quella del Lecce mai; in compenso gli attaccanti emiliani son rimasti a secco solo una volta, quelli del Lecce tre: «Forse, perchè - osserva Liverani cerchiamo una identità precisa delle nostre squadre e il risultato attraverso il gioco. Io e De Zerbi abbiamo idee non necessariamente uguali; ma, ripeto, ci piace arrivare al risultato attraverso il gioco».
DOPO LA SAMP. A Genova un successo sfuggito per un soffio: «Il risultato ci ha amareggiati - osserva il tecnico - ma regalato anche delle certezze per quei giocatori che, per infortuni o altro, erano un po’ più indietro, per cui adesso ho maggiori possibilità di scelta». Soddisfatto in particolare di Dell’Orco e di Shakov; l’ucraino con Mancosu dà garanzie per il ruolo di trequartista: «Mancosu ha più fisicità, può inserirsi negli spazi creati in area dagli attaccanti ed arrivare più facilmente al tiro; Shakov non dispone della capacità di inserimento del capitano ma nel palleggio, nella visione di gioco, ha qualcosa in più, per cui può essere più utile quando si deve trovare l’ultimo passaggio contro squadre chiuse». Oggi comunque, giocheranno entrambi.