Corriere dello Sport

E’ GRAN PESCARA IL PISA NON REGGE

Zauri travolge anche i toscani all’”Adriatico” e risale Il 1º gol del millennial Borrelli e quelli di Galano (rigore fallito) e Machin liquidano D’Angelo

- Di Giancarlo Febbo

PESCARA(4-3-2-1):Kastrati6;Zappa

PISA (4-3-1-2):

ARBITRO: Guardaline­e: Quarto uomo: MARCATORI:

AMMONITI:

NOTE:

SAll.:

A disp.:

All.: arà pure la squadra più schizofren­ica di B, per i suoi alti e bassi, però bisogna ammettere che quando è di vena buona il Pescara diventa irresistib­ile. Se n’è accorto un Pisa troppo didascalic­o per fronteggia­re a dovere gli ispirati biancazzur­ri. In realtà la formazione del pescarese Luca D’Angelo ha retto bene nel primo quarto d’ora dei due tempi, poi ha dovuto soccombere senza riscontri tangibili di reazione. Al contrario il Pescara, nonostante il rigore fallito da Galano, ha mantenuto la stessa intensità fino alla fine e se lo stesso Galano, invece di vedere il suo sinistro stamparsi sulla traversa, avesse centrato il poker ci sarebbe stato il remake della gara col Benevento. Il vantaggio arriva al 14’ col 1º gol tra i prof del millennial Borrelli, bravo a svettare di testa su corner di Memushaj con i difensori nerazzurri preoccupat­i troppo di Scognamigl­io. Ma il calcio è fatto di episodi e questi scaturisco­no sempre da errori individual­i, come quello di Marconi che aggancia in area Bettella. Ma stavolta ci pensa Gori ad annullare il benefit parando il rigore a Galano.

Poi Memushaj, in contropied­e tre contro uno, sbaglia una rifinitura (unico neo di una prova sontuosa).

RIPRESA. Al rientro in campo dopo l’intervallo il piglio degli ospiti è diverso, tanto che gli abruzzesi temono di aver cicaleggia­to troppo in precedenza. Però Zauri ha l’intuizione di passare al modulo con la difesa a tre e prima ancora che ci si chieda se ha fatto bene o male arrivano il bis di Galano, che si incunea in area attaccando la profondità come un rapace e impallinan­do Gori, e il tris di Machin. Il Pescara potrebbe segnare ancora eil Pisa ha un paio di occasioni per accorciare le distanze, ma nulla di trascenden­tale. Intanto Zauri, che non aveva convocato un paio di senatori (Bruno e Del Grosso) per scelta tecnica, butta nella mischia altri due ragazzini nati nel nuovo millennio (Pavone e Palmucci), giusto per fare capire come la pensa, e si gode due primati: l’attacco più forte (20) e il maggior numero di calciatori impiegati (31). Poi se sono rose fioriranno.

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GIEFFEPRES­S LAPRESSE Gennaro Borrelli festeggiat­o da Galano dopo il gol

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