Munandar, 20 anni, muore come il Sic
CHI SEGUE CHI. Su una pista veloce come Sepang ci si aspettava qualcosa di più dalla Honda ma soprattutto dalla Ducati, interessante sul passo, che ormai vive soprattutto degli sprazzi del funambolico Jack Miller, mentre Dovizioso e Petrucci sembrano aver perso grinta e mordente dopo un avvio di stagione nel quale erano sempre seguiti da Marquez… Ecco, la storia di Marc che segue chi è più veloce ha radici profonde e lui, onestamente non le nega: «Io seguo sempre chi va forte», ha sempre detto Marquez, al punto che essere seguiti dal 93 in qualifica diventa quasi la certificazione del livello di competitività raggiunto.
A inizio stagione erano le Ducati ad essere marcate, poi è toccato a Rossi, a Rins e alla Suzuki, poi a Viñales e adesso a Quartararo. Marquez lo fa senza il minimo accenno di vergogna. A Sepang ha seguito Quartararo per buona parte della Q2, la sessione
Afridza Munandar, indonesiano di venti anni, è morto ieri nel corso del primo giro di Gara1 dell’Asian Talent Cup, gara di contorno della MotoGP riservata i piloti asiatici e australiani che si corre con moto Honda 250, molto simili ai mezzi della Moto3. Il pilota indonesiano, uno dei big del campionato, già vincitore di una gara, autore di sei podi in stagione e con buone possibilità di far parte del prossimo Mondiale, è caduto alla curva 10, un centinaio di metri prima del punto dove nel 2011 morì Marco Simoncelli. Anche la dinamica è simile, con il pilota che cade e viene investito da un altro concorrente che lo centra nel collo, il vero punto scoperto e non protetto dei piloti moderni. La gara è stata sospesa immediatamente mentre il pilota veniva portato inutilmente in ospedale con l’elicottero. Gli altri dell’Asian Cup hanno deciso di correre comunque oggi Gara2, in onore del loro compagno scomparso.