SEMPLICI ASPETTA DIFRA
Di Francesco non scende in campo dal 25 settembre, un’assenza pesante. E se tornasse domani?
Due dubbi animano la vigilia della trasferta di Udine: riguardano Francesco Vicari e Federico Di Francesco, due pedine che in un modo o in un altro sono destinate a incidere e non poco nel destino di una Spal mai come adesso spalle al muro. La trasferta della Dacia Arena rappresenta quell’ancora di salvataggio di cui Semplici e i suoi ragazzi hanno bisogno, ma ad alimentare un po’ di tensione è anche la situazione di un’infermeria che rimane piena zeppa di ospiti. Proprio adesso che la Spal avrebbe bisogno dell’apporto di tutta la rosa per riuscire ad abbattere gli ostacoli che vede frapposti sul proprio cammino.
RISCHIO O NON RISCHIO. Vicari è uscito malconcio della gara con la Samp: lamenta un problema alla spalla sinistra, eredità di una botta rimediata in uno scontro fortuito. Si è allenato a parte per tutta la settimana, tanto che la sua presenza è da considerarsi a rischio, anche se lo staff medico ha lasciato intravedere più di uno spiraglio. Con Igor ai box per squalifica, l’eventuale defezione di Vicari assottiglierebbe le carte in difesa, con Felipe a quel punto papabile di una maglia da titolare e Salamon prima alternativa. Diverso il discorso per Di Francesco, che non mette piede in campo dal 25 settembre, cioè dalla sfortunata notte con il Lecce nella quale, peraltro, segnò il gol che tenne in vita le speranze di rimonta biancoazzurre. La sua assenza è tra quelle di cui Semplici ha sentito di più la mancanza, ma posticipare il rientro a dopo la sosta per le nazionali (di fatto a due mesi esatti dall’infortunio muscolare in cui è incorso) sembrerebbe una scelta saggia, utile soprattutto per evitare ricadute. La situazione contingente potrebbe però spingere tecnico e giocatore ad anticipare di un paio di settimane il rientro: Di Francesco in settimana ha svolto parte del lavoro in gruppo, ma sul suo eventuale inserimento nella lista dei convocati una decisione verrà presa solo all’ultimo momento.
RIALZARE LA TESTA. Approcciare alla sosta del torneo con un risultato positivo è essenziale per impostare da subito le coordinate per un pronto riscatto in chiave salvezza. Lo scoramento seguito al ko con la Sampdoria è stato anestetizzato dalla dirigenza spallina, col presidente Mattioli che ha ribadito di voler ambire alla salvezza con ogni mezzo, oltre a sottolineare quanto le 8 sconfitte in 11 giornate non rispecchino i valori espressi in campo dalla squadra.