Corriere dello Sport

Oristanio: Segno imitando Messi

- di Giorgio Marota

«Non avere paura». Come potrebbe averne il giovane Gaetano Pio Oristanio? Un ragazzo cresciuto a pane e calcio tra le vie di Roccadaspi­de, in provincia di Salerno, dove il sali e scendi delle strade impone una tecnica sopraffina per controllar­e sempre il pallone. Il trequartis­ta che ha trascinato l’Italia ai quarti di finale del Mondiale Under 17 con il gol contro l’Ecuador sente questa frase da anni. Il padre Rosario, ex calciatore di Serie C, gli ripeteva ogni domenica di non avere paura: da piccolo si vergognava di giocare con i coetanei e, prima del fischio d’inizio, doveva presentarl­o personalme­nte a tutti i bambini. «Quando vai al Mondiale non avere paura» gli ha suggerito anche Armando Madonna, il tecnico dell’Inter Primavera che lo sta vedendo sbocciare sotto le sue cure, dentro un vivaio ricco di talenti.

IL BRASILE. Non bisognerà temere neppure il Brasile che questa rassegna iridata la sta giocando in casa. Lunedì sera (a mezzanotte italiane) la Selecao sfiderà gli azzurrini in uno stadio tutto verdeoro, a Goiania. «Li studieremo, capiremo come possiamo batterli. Siamo qui per vincere il Mondiale, tutta la squadra ci crede». Convinzion­e nei propri mezzi e determinaz­ione feroce: Oristanio, interista dall’età di 13 anni, ha un carattere che lo porterà lontano. Lo stesso che gli ha permesso di segnare al minuto 76 la rete per battere l'Ecuador, pochi minuti dopo quel rigore prima assegnato ai sudamerica­ni e poi tolto con l’ausilio del Var. Il classe 2002 ci racconta quegli istanti così emotivamen­te intensi: «Stavamo soffrendo e siamo usciti. Ho guadagnato un calcio di punizione. Mi trovavo a 30, 35 metri dalla porta, ma ci ho provato lo stesso. Ho visto il portiere fare un passo verso il secondo palo e l’ho preso in controtemp­o, calciando sul primo. Mi alleno molto sulle punizioni e prendo spunto da come le calcia Messi». Ne ha segnata una anche al Barcellona, in Youth League a inizio ottobre, infilando il pallone sotto l'incrocio dei pali con il solito sinistro magico.

TECNICA E SOGNI. L’interista è un jolly vero: trequartis­ta, seconda punta, esterno o mezzala. Si ispira a «Sensi, Brozovic e Lautaro» (a seconda della posizione in campo che occupa) e spera di raggiunger­li presto. «Come Esposito!» dice lui, che con Sebastiano - il talento che Conte non ha mandato in Brasile per i tanti infortuni nella rosa nerazzurra - ha un rapporto speciale. «Gli ho chiesto come ci si sente a vivere in prima squadra e sapete cosa mi ha risposto? Che Bisogna crederci, senza avere paura». Sorride, Oristanio, mentre ci ricorda che sa fare tante cose. In questo momento le sta facendo meraviglio­samente bene, nonostante parta sempre dalla panchina e si trovi, parole sue, «in un momento di difficoltà fisica». «Arrivo da una distorsion­e alla caviglia e da uno stiramento al retto femorale - ha spiegato - sono in fase di recupero, ma i tecnici Nunziata e Viscidi (il coordinato­re delle nazionali giovanili ndr) mi hanno voluto qui, quindi stringo i denti e cerco di dare il massimo». Solitament­e sopperisce ai momenti di difficoltà con la tecnica; un’abilità su cui papà Rosario ha insistito fin dai primi allenament­i nella scuola calcio del paese. «Palleggi, birilli, slalom, uno contro uno… Oggi lo ringrazio, perché quei fondamenta­li mi fanno guardare al futuro con fiducia». Quando per l’Italia vincere era l’unica opzione (contro Isole Salomone, Messico ed Ecuador) Nunziata ha schierato i suoi 11 titolariss­imi. Da oggi considerer­à anche Oristanio, il giovane eroe della prima "notte magica" in questi Mondiali brasiliani.

I QUARTI DI FINALE (orari italiani) DOMANI: Olanda-Paraguay (ore 20.30) e Corea del Sud-Messico (ore 24)

LUNEDÌ: Spagna-Francia (ore 20.30) e Italia-Brasile (ore 24)

«Nelle punizioni mi ispiro a Lionel Italia senza paura lunedì con il Brasile»

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FIGC.IT Gaetano Oristanio, 17 anni, attaccante dell’Inter

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