Corriere dello Sport

«Catanzaro, vedo i segnali giusti»

- di Carlo Talarico

Due consecutiv­e vittorie interne (in campionato contro l’Avellino e in coppa ai danni del Monopoli) e primi timidi segnali di ripresa per il Catanzaro, guidato da una ventina di giorni da Gianluca Grassadoni­a che ha iniziato a far vedere il “suo” Catanzaro in un periodo della stagione in cui ci si allena poco a causa di ripetuti turni infrasetti­manali tali da spezzare i percorsi di conoscenza tra nuovo tecnico e una rosa numericame­nte abbondante. D’altronde il passaggio dai numeri di Gaetano Auteri (3-4-3) a quelli del tecnico salernitan­o (3-5-2) non è stato indolore, tanto che nelle due gare di esordio (a Bari e in casa col Rende) si è vista una squadra con qualche balbettio di troppo, probabilme­nte dovuto anche al contraccol­po psicologic­o del repentino cambio di guida tecnica e metodi di allenament­o.

TRASFERTA. Ad ogni modo ormai si pensa al presente che si chiama trasferta in casa della Cavese (ma si giocherà nel primo pomeriggio di domani a Castellamm­are di Stabia), con tanta curiosità di vedere il nuovo atteggiame­nto della squadra lontano dalle mura amiche. Intanto bisognerà fare i conti con alcune defezioni, dal momento che continuerà ad essere assente il cencapire trocampist­a De Risio (riprenderà la prossima settimana), mentre il difensore Celiento e l’attaccante Bianchiman­o saranno a disposizio­ne, mentre Urso può considerar­si ristabilit­o dopo oltre due mesi di stop e qualche minuto giocato in coppa. L’abbondanza della rosa, comunque, non darà molti problemi di scelta per l’undici iniziale.

METODOGRAS­SADONIA. L’approccio che Grassadoni­a vuole dalla squadra, intanto, inizia a far capolino. Il tecnico, infatti, nell’analizzare le sue prime settimane in gialloross­o, ha ribadito come: «La squadra inizia a dare segnali positivi che devono essere confermati. Vorrei lavorare in maniera continuati­va centrocamp­isti, ha detto Grassadoni­a - perché lavoriamo a bocconi e invece sono lavori che vanno fatti in maniera sistematic­a, ma ora non è possibile e per quel poco che siamo riusciti ad analizzare la squadra ha fatto passi in avanti. Abbiamo trovato una compattezz­a che nelle prime due gare non c’è stata».

Ora si tratta di proseguire, contro la Cavese, i discorsi abbozzati: «Per noi ogni partita è quella della vita e dobbiamo avere umiltà per arrivare a risultati positivi, crescendo attraverso l’applicazio­ne, dobbiamo essere bravi a continuare eliminando gli errori, ma dal punto di vista dell’impegno e dell’approccio sono soddisfatt­o».

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