«A PESARO VINCERE SERVE COME IL PANE»
Il coach Perego: «Il pivot Chapman è “leggero”, però è già diventato il nostro leader. Ora tutti devono dare una mano a rimbalzo»
C'è stata una stagione in cui la Vuelle aveva iniziato anche peggio di così: giusto 10 anni fa, stagione 2009/2010, quando la Scavolini Spar di coach Luca Dalmonte rimase all'asciutto nelle prime otto giornate. Federico Perego, però, non ci tiene per nulla a battere quel record e già gli pesano sulla giovane schiena i sei ko che ha inanellato la sua Carpegna Prosciutto (alla terza ha riposato).
Stasera alla Vitrifrigo Arena (alle 20,30) contro Trento vuole assolutamente rompere il ghiaccio. Ma, pur giocando in casa, è ancora incerto il sostegno dei tifosi che hanno minacciato uno sciopero: non tanto contro la squadra, acerba ed inesperta, quanto per forzare la società a muoversi sul mercato per rinforzarla. Zach Thomas, in crisi, è il più indiziato di taglio. Non è stata fortunata, finora la Vuelle: ha perso nell'ordine Eboua (ha saltato le prime due partite dopo essere stato investito da un'auto), poi Pusica (anche lui fuori per un paio di match a causa del mal di schiena), quindi Totè (frattura alla mano, è ancora ai box). E in estate era scivolata malamente sull'affare-Blair, risultato squalificato al momento della richiesta del nulla osta: sostituito con il gettonaro Lydeka, da tre partite è arrivato Clint Chapman, un pivot atipico che tira da tre punti meglio di un esterno (ha il 44%) e si è già piazzato al terzo posto della classifica marcatori con 18,8 punti di media. Il problema è che la squadra rimane leggera sotto canestro.
«Ma lui è già diventato il nostro leader - dice Perego - per la sua età anagrafica (ha 30 anni) e anche per i mezzi tecnici che ha a disposizione. Può uscire in “pick and pop” e forzare le difese avversarie a seguirlo lontano da canestro, aprendo nel contempo spazi per i compagni. Ed è veloce a rollare dentro nei giochi a due. Adesso che ci siamo rodati sta diventando a ogni partita più efficace. A rimbalzo tutti devono dare una mano, sto chiedenfemminile, un sacrificio sia a Zanotti che ad Eboua, costretti a giocare fuori ruolo dopo l'infortunio di Totè».
Perego, forgiato dal campionato tedesco, non è uno che perde tempo a piangere sui guai e non ha mai parlato degli assenti finora, il suo cruccio è un altro: «Nelle prime cinque giornate abbiamo affrontato le prime cinque della classifica. Il nostro campionato è cominciato veramente a Treviso, dove infatti abbiamo giocato una partita vera fino in fondo, cedendo per i nostri errori di inesperienza nei momenti cruciali quando non abbiamo saputo gestire».
FARDELLO. Sarebbe stata una vittoria preziosa, anche perché Pistoia si è schiodata dal fondo classifica lasciando Pesaro da sola, con un fardello di pressione non indifferente, tenuto conto che le retrocessioni quest'anno sono due e spesso negli ultimi sei anni la Vuelle è arrivata penultima, salvandosi al fotofinish. Difficile oggi individuare due squadre da mettersi dietro. Trento finora non è squadra da vertice e bisogna provarci. «Se giocherà o meno Gentile non è cosa da poco, è un giocatore esperto e di talento, che può spaccare una partita. Ai miei ho detto di fare molta attenzione a Blackmon, che torna per la prima volta come ex e sarà motivatissimo: è una guardia che può infiammarsi in un attimo e non bisogna farlo accendere. Una vittoria ci serve come il pane, abbiamo bisogno di sentire un po' di felicità dopo tanti patimenti».
Intanto i tifosi hanno minacciato sciopero: chiedono rinforzi al club