Balotelli rilancia la doppia sfida
Stop al razzismo e ritorno in Nazionale: ecco gli obiettivi di SuperMario dopo i fatti di Verona e le polemiche
Dopo una pioggia di parole, susseguitesi in una settimana battente, ieri sono mancate quelle della vigilia. Niente conferenza stampa. Del resto Fabio Grosso forse avrà avuto poco da aggiungere a quanto detto nella sua prima uscita ufficiale, il giorno dopo essere diventato allenatore del Brescia e subito alle prese con i fatti di Verona: «Mario è un ragazzo generoso e con potenzialità enormi. Sono convinto che possa dare ancora tantissimo. Cercherò di sfruttare al meglio le sue caratteristiche». Tutto circoscritto alla sfera tecnica, per altro. Ha invece “parlato”, attraverso un lungo comunicato, “Brescia 1911”, il gruppo più antico del tifo bresciano, oggi minoritario rispetto ai quattromila della Curva Nord. E per Balotelli non sono state frasi al miele. «Dobbiamo ammettere di avere avuto delle opinioni discordanti rispetto a chi lo definisce una vittima sacrificale e poco lusinghiere sul suo conto, fin da prima che indossasse la nostra maglia. Non siamo gli unici ad avere avuto delle perplessità su di lui, se è vero che migliaia di tifosi di piazze italiane/estere l'hanno sconfessato per il suo atteggiamento (non certo per il colore della pelle), a volte infantile, spesso indisponente». Insomma, una netta presa di distanza dal giocatore.
IN CAMPO. Balotelli, per parte sua, rimasto ancora fuori dalla Nazionale, sarà in campo in questo clima sospeso. A Brescia sperano in una sua prestazione alla maniera di Super Mario, quello di una volta, dopo la pallonata regalata alla Curva del Verona. L’attaccante, secondo le indicazioni della rifinitura, non dovrebbe farà coppia con Donnarumma, destinato alla panchina. Balo ritroverà Ayé, che gli ha fatto da spalla quasi costantemente da quando è tornato in campo, smaltite le quattro giornate di squalifica. Fra qualche settimana (forse prima), anche Torregrossa avanzerà la sua candidatura. Al momento il bomber dello scorso campionato in Serie B (in coppia con Donnarumma) ha ripreso ad allenarsi in gruppo dopo mesi di assenza dovuti al serio infortunio muscolare dell’estate scorsa.
LA SFIDA. Tornando a Brescia-Torino, la sfida vale un sacco per la squadra lombarda e molto per il futuro granata di Mazzarri. Il match vivrà anche del duello a distanza Balotelli-Belotti, anche in chiave azzurra. Mario sa che la convocazione in Nazionale avverrà non per vie istituzionali né per battere l’emergenza razzismo, ma passerà attraverso le sue prestazioni e i gol, indispensabili per lui e per la preoccupante classifica del Brescia. Balotelli, a par
te la fugace apparizione nei primi mesi della gestione Mancini, continua a restare escluso dalla Nazionale, uno dei sui obiettivi dichiarati da sempre. Il suo presente e il suo futuro si scrivono a Brescia. Qualche capitolo è già stato completato in maniera tutto sommato accettabile. Ancora troppo poco però per il valore di Balotelli e per i suoi sogni azzurri. Con il Torino un'altra occasione per imboccare la strada che porta all'Europeo. Un'opportunità anche il duello con Belotti. Forse...