Castrovilli e Orsolini in azzurro
Mancini convoca anche Cistana: tre novità contro Bosnia e Armenia
Oltre Balotelli (escluso) qualcosa si muove in casa Mancini, da lunedì affiancato anche da Vialli, fresco capodelegazione azzurro. Vero che il gruppo per l’Europeo è largamente fatto, da Donnarumma a Immobile/Belotti, ma le convocazioni allargate, rese ufficiali ieri, indicano che il ct non è ancora sazio di valutazioni. Tra i 29 giocatori chiamati (totale aggiornato: 65) in vista di Bosnia-Italia (venerdì a Zenica) e Italia-Armenia (il 18 a Palermo), ultimi impegni delle qualificazioni verso Euro 2020 (ampiamente vinte dagli azzurri) ci sono i deb attesi e la sorpresa (Castrovilli, il cavallo viola, Orsolini, il fantasista di fascia rossoblù e Cistana, centrale rivelazione del Brescia, tutti classe ‘97), due ritorni (Mandragora, unica presenza l’1 giugno 2018 contro la Francia e Berardi, che però ieri si è fatto male e dovrà probabilmente dare forfait), un taglio (Grifo), un postconvocato (Tonali, che, con Scamacca, lascerà la Under 21 per aggregarsi alla Nazionale a Palermo), un “risparmiato” (Sensi, appena recuperato dall’Inter), un recuperato (Emerson, appena rientrato nel Chelsea dopo oltre un mese di stop per infortunio), alcuni “rincuorati” (da Florenzi a Bernardeschi, in difficoltà nei rispettivi club) più gli indisponibili Lorenzo Pellegrini, Cristante e D’Ambrosio. Un quadro che suggerisce alcune considerazioni.
QUADRO DIFESA. Il salto in alto di
Andrea Cistana, 22 anni, è suggestivo ma non casuale. Bresciano, cresciuto nelle giovanili della sua città (e mai chiamato in azzurro prima di ieri), il 9 aprile 2017, esattamente 31 mesi fa, chiudeva la sua esperienza nel Ciliverghe Mazzano, in serie D (con Enock Barwuah, fratello di Balotelli, allenati da Emanuele Filippini). Ci sono stati poi la C col Prato, la B col Brescia fino all’esordio in A, senza fin qui saltare un minuto (con gol al Bologna). Insomma una grande storia che incrocia l’esigenza di Mancini di valutare ogni possibile pedina del reparto, in attesa del ritorno di Chiellini (comunque ancora da calendarizzare). Bonucci a parte, i giochi in fatto di centrali sono aperti, con Acerbi che ha superato Romagnoli mentre Gianluca Mancini nella Roma adesso sta giocando davanti alla difesa. Che deve definire anche le gerarchie in fatto di esterni. Florenzi in Bosnia giocherà titolare a destra ma la sua situazione nella Roma lo mette in difficoltà (con Di Lorenzo, subito confermato dopo il debutto del mese scorso, che scalpita) mentre a sinistra Emerson, Spinazzola e Biraghi, tutti reduci da infortuni più o meno lunghi, si giocheranno le proprie carte.
I DUE OUTSIDER. Stesso dicasi per Castrovilli e Orsolini. Un giocatore dinamico come l’interno viola (che si è pure messo a segnare), un anno fa in B, manca a questa squadra, che pure si basa su Barella-Jorginho-Verratti e scommette su Zaniolo. Per parte sua il rossoblù in odore di Juve potrebbe convincere Mancini, alle prese con l’involuzione di Bernardeschi e alle difficoltà di Chiesa e Insigne. Ultima nota: Immobile e Belotti non se la giocheranno in eterno. E Ciro stavolta arriva lanciato.