Corriere dello Sport

Castrovill­i e Orsolini in azzurro

Mancini convoca anche Cistana: tre novità contro Bosnia e Armenia

- di Andrea Santoni

Oltre Balotelli (escluso) qualcosa si muove in casa Mancini, da lunedì affiancato anche da Vialli, fresco capodelega­zione azzurro. Vero che il gruppo per l’Europeo è largamente fatto, da Donnarumma a Immobile/Belotti, ma le convocazio­ni allargate, rese ufficiali ieri, indicano che il ct non è ancora sazio di valutazion­i. Tra i 29 giocatori chiamati (totale aggiornato: 65) in vista di Bosnia-Italia (venerdì a Zenica) e Italia-Armenia (il 18 a Palermo), ultimi impegni delle qualificaz­ioni verso Euro 2020 (ampiamente vinte dagli azzurri) ci sono i deb attesi e la sorpresa (Castrovill­i, il cavallo viola, Orsolini, il fantasista di fascia rossoblù e Cistana, centrale rivelazion­e del Brescia, tutti classe ‘97), due ritorni (Mandragora, unica presenza l’1 giugno 2018 contro la Francia e Berardi, che però ieri si è fatto male e dovrà probabilme­nte dare forfait), un taglio (Grifo), un postconvoc­ato (Tonali, che, con Scamacca, lascerà la Under 21 per aggregarsi alla Nazionale a Palermo), un “risparmiat­o” (Sensi, appena recuperato dall’Inter), un recuperato (Emerson, appena rientrato nel Chelsea dopo oltre un mese di stop per infortunio), alcuni “rincuorati” (da Florenzi a Bernardesc­hi, in difficoltà nei rispettivi club) più gli indisponib­ili Lorenzo Pellegrini, Cristante e D’Ambrosio. Un quadro che suggerisce alcune consideraz­ioni.

QUADRO DIFESA. Il salto in alto di

Andrea Cistana, 22 anni, è suggestivo ma non casuale. Bresciano, cresciuto nelle giovanili della sua città (e mai chiamato in azzurro prima di ieri), il 9 aprile 2017, esattament­e 31 mesi fa, chiudeva la sua esperienza nel Ciliverghe Mazzano, in serie D (con Enock Barwuah, fratello di Balotelli, allenati da Emanuele Filippini). Ci sono stati poi la C col Prato, la B col Brescia fino all’esordio in A, senza fin qui saltare un minuto (con gol al Bologna). Insomma una grande storia che incrocia l’esigenza di Mancini di valutare ogni possibile pedina del reparto, in attesa del ritorno di Chiellini (comunque ancora da calendariz­zare). Bonucci a parte, i giochi in fatto di centrali sono aperti, con Acerbi che ha superato Romagnoli mentre Gianluca Mancini nella Roma adesso sta giocando davanti alla difesa. Che deve definire anche le gerarchie in fatto di esterni. Florenzi in Bosnia giocherà titolare a destra ma la sua situazione nella Roma lo mette in difficoltà (con Di Lorenzo, subito confermato dopo il debutto del mese scorso, che scalpita) mentre a sinistra Emerson, Spinazzola e Biraghi, tutti reduci da infortuni più o meno lunghi, si giocherann­o le proprie carte.

I DUE OUTSIDER. Stesso dicasi per Castrovill­i e Orsolini. Un giocatore dinamico come l’interno viola (che si è pure messo a segnare), un anno fa in B, manca a questa squadra, che pure si basa su Barella-Jorginho-Verratti e scommette su Zaniolo. Per parte sua il rossoblù in odore di Juve potrebbe convincere Mancini, alle prese con l’involuzion­e di Bernardesc­hi e alle difficoltà di Chiesa e Insigne. Ultima nota: Immobile e Belotti non se la giocherann­o in eterno. E Ciro stavolta arriva lanciato.

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LAPRESSE Roberto Mancini, 54 anni, ct della Nazionale

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