Corriere dello Sport

Razzismo social squalifica­to Bernardo

L’asso del City è stato squalifica­to per un turno: il messaggio rivolto all’amico Mendy era pubblico

- di Gabriele Marcotti

Il portoghese del City fermato per un turno e multato per un tweet «Scherzavo con Mendy»

Multa e squalifica per Bernardo Silva dopo il tweet ritenuto razzista inviato al compagno di squadra Benjamin Mendy. Il portoghese salterà un turno di campionato e dovrà pagare un'ammenda di circa 60 mila euro. Lo scorso mese Silva aveva postato un tweet che raffigurav­a Mendy e Conguitos, un personaggi­o testimonia­l di una marca di cioccolati­ni in vendita in Portogallo e Spagna. Conguitos ricorda un personaggi­o da cartone animato che però rispecchia una serie di stereotipi antediluvi­ani di un africano: mezzo nudo, sguardo inebetito, grandi labbra. E per la Football Associatio­n - e l'opinione pubblica inglese - accostarlo a un giocatore di colore come Mendy può indubbiame­nte essere considerat­o razzista. Questo nonostante il fatto che Silva e Mendy siano amici dai tempi del Monaco e l'intenzione del giocatore portoghese era goliardica e non razzista. «Il fatto è che molte persone sono state offese da questo accostamen­to - si legge nel rapport della commission­e disciplina­re della Football Associatio­n - il giocatore non intendeva essere insolente o razzista in alcun modo. E' chiaro che il tweet altro non era che uno scherza tra amici intimi. Però non era una comunicazi­one privata tra due amici bensì un post su un social network visibile ai suoi più di 600mila follower».

PRIVATO E PUBBLICO. Qui sta il succo del discorso. La Football Associatio­n non vieta a Bernardo Silva di scherzare con Mendy come gli pare e piace, anche perché lo stesso Mendy ha dichiarato di non sentirsi offeso e che Silva è uno dei suoi migliori amici nel calcio. Però vi sono distinzion­i tra conversazi­oni private tra due amici e ciò che finisce nella sfera pubblica sui social. «Molte persone vedendo le immagini del suo tweet indubbiame­nte si sarebbero sentite offese e l'avrebbero considerat­o un insulto su base di razza, colore della pelle o etnia continua la Football Associatio­n - e questo è una violazione del codice». Oltre a Mendy - che ha scritto una lettera in difesa del compagno molti giocatori del Manchester City avevano offerto il loro appoggio a Silva. Tra questi l'allenatore, Pep Guardiola («Bernardo è un ragazzo eccezional­e, era solo uno scherzo e vi assicuro che non accadrà mai più») e il compagno Sterling, da sempre attivo nelle campagne contro il razzismo, che aveva fatto sapere come il razzismo fosse ben altra cosa. «Per me non c’è nulla di razzista - aveva dichiarato Sterling - è una situazione tra due amici, Bernardo e Mendy, e basta».

NIENTERICO­RSO. Il Manchester City ha fatto sapere di ritenere molto severa la sanzione inflitta al giocatore che non aveva alcun precedente in merito. E, sottolinea­no come la stessa commission­e disciplina­re della Football Associatio­n abbia riconosciu­to che non vi fosse alcun intento razzista nel post di Silva. Nonostante ciò il Manchester City non farà ricorso in appello. Secondo i legali del club sarebbe una perdita di tempo e si correrebbe il rischio di una squalifica maggiore. Questo in parte perché lo stesso Silva - pur sottolinea­ndo il fatto che non vi fosse alcun intento razzista nel suo tweet - ha ammesso che certe persone potrebbe essere offese dai connotati storici di Conguitos. Bernardo Silva dunque salterà la prossima gara del City, il 23 novembre in casa contro il Chelsea di Frank Lampard. Silva dovrà anche sottoporsi a un corso di sensibiliz­zazione in materia di razzismo condotto dalla stessa FA.

A Silva anche una multa di 60mila euro Il City contesta ma non farà ricorso

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Bernardo Silva, 25 anni, ex Benfica e Monaco, dal 2017 al Manchester City

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