Corriere dello Sport

Un solo vincolo: restare a un metro dai difensori

- Fu.za.

Da regolament­o votato dall’IFAB lo scorso marzo e in vigore da giugno: in presenza di una barriera composta da tre o più giocatori, nessun calciatore avversario potrà disturbare il muro composto dai difensori. Distanza minima dalla barriera di almeno un metro. Se un giocatore della squadra che attacca viola questa disposizio­ne al momento del calcio della punizione, la sua squadra verrà punita con un calcio di punizione indiretto. Ricordando che le disposizio­ni sul calcio di punizione sono previste dalla regola 13, va detto che gli arbitri concedono ancora qualcosa (è inevitabil­e), ma sempre meno.

In ogni caso: fino all’anno scorso - e per decenni - la scenetta dell’attaccante che andava a disturbare la barriera avversaria era frequentis­sima e aveva queste conseguenz­e: perdite di tempo, tensioni, accenni di rissa, cartellini sventolati in faccia a questo o quello. Era un atteggiame­nto che non violava il regolament­o, ma era contrario allo spirito del gioco perché i difensori dovrebbero - in teoria piazzarsi senza essere disturbati. Ricordiamo scene surreali, come quella del catanese Plasmati che in un Catania-Torino inscenò uno spogliarel­lo ingannevol­e davanti alla barriera.

Le tre giocatrici alle spalle della barriera, devono chiarament­e rientrare dal fuorigioco prima che parta il tiro della loro compagna.

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