Bisceglie non sa a che santo votarsi
VIA I DIRIGENTI, LA SQUADRA STENTA E POCHESCI È IN BILICO
Forti turbolenze di carattere societario e tecnico hanno scandito le giornate successive alla secca sconfitta del Bisceglie (0-3) nello storico derby col Bari. Al disimpegno annunciato dal patron Nicola Canonico già da un paio di settimane, infatti, si sono aggiunte le dimissioni in blocco dei dirigenti locali. La mancata condivisione di ogni questione programmatica ed operativa da parte dell’azionista di maggioranza ha indotto il gruppo biscegliese - che peraltro non detiene alcuna quota societaria - ad assumere la drastica decisione, resa nota durante una conferenza stampa. Abbandonano i rispettivi incarichi, tra gli altri, il presidente onorario Pasquale Musci, il direttore generale Gianni Casella, il vicepresidente Francesco De Martino ed il club manager Pasquale D’Addato.
Le gravi incertezze societarie (il patron dimissionario Canonico ha riferito che, in caso di assenza di imprenditori disposti nelle prossime settimane a rilevare il Bisceglie, si andrà avanti fino al termine della stagione attraverso una non meglio specificata “autogestione”) viaggiano parallelamente alle vicissitudini di natura tecnica, con la squadra all’asciutto di vittorie dall’ormai lontano blitz del 22 settembre ad Avellino.
A tal riguardo, lunedì si era diffusa l’indiscrezione circa l’esonero di Sandro Pochesci, con il tecnico della Berretti Gianfranco Mancini in pole per la panchina. Quindi, il dietrofront della società. Nelle sette partite finora al timone del Bisceglie, Pochesci ha racimolato appena due punti (oltre all’eliminazione nel secondo turno di Coppa Italia per mano della Casertana). Scivolato al terzultimo posto, il Bisceglie detiene il poco edificante primato di squadra meno prolifica del girone (7 reti in 14 incontri). Sabato sera sarà impegnato nell’ostica trasferta con il Monopoli senza gli infortunati Piccinni, Zigrossi ed Ebagua.