Corriere dello Sport

L’ITALIA DEI PORTIERI TORNA A COMANDARE

Il ciclo Mancini, oltre a vincere, riscopre una scuola di grandi tradizioni Donnarumma, Sirigu, Meret e ora Gollini: che poker Ricordano le grandi ere della Nazionale in quel ruolo

- Di Alberto Polverosi

C’è stato un tempo, nemmeno tanto lontano, in cui in Italia il dibattito sui portieri era questo: chi è il miglior numero 1 della Serie A, Julio Cesar (Inter) o Dida (Milan)? Discutevam­o su due portieri brasiliani quando la storia ci dice che il Brasile, per la natura del suo calcio, non ha mai avuto bisogno di guardiani straordina­ri.In Brasile pensano solo ad attaccare, mentre noi, al contrario, pensiamo anche a difendere. Infatti la nostra storia è piena di portieri fantastici. In coincidenz­a con gli anni (un paio, sia chiaro, non di più) di Julio Cesar e Dida era capitata la crisi di Gigi Buffon, crisi dovuta soprattutt­o a problemi fisici. Una volta recuperati i suoi livelli, fine di ogni dibattito: il migliore in Italia, in Europa e nel mondo è stato lui, Gigi Buffon da Marina di Carrara.

GLI ANNI D’ORO. La sua forza ha finito per annientare, uno dopo l’altro, tutti i suoi vice in Nazionale. Ma mentre si stava facendo da parte, ecco la risalita non di un solo portiere ma di un gruppo di portieri italiani fortissimi.

Venerdì sera, in Bosnia, ha debuttato in Nazionale anche Gollini, che si batterà con Meret (in questo momento favorito) per il posto di terzo portiere per Euro 2020. Donnarumma, Sirigu, Meret, Gollini, più Cragno che adesso è infortunat­o.

Abbiamo di nuovo un potente schieramen­to di portieri e siamo rientrati in pieno nella linea della nostra tradizione. Dagli anni ‘60 (Sarti, Lorenzo Buffon e Albertosi), passando al ‘70 (Zoff, Albertosi, Lido Vieri, Castellini), all’’80 (Zoff, Bordon, Galli), ’al 90 (Zenga, Tacconi, Pagliuca, Marcheghia­ni,

Peruzzi e Toldo), abbiamo avuto il meglio, poi è arrivato Buffon e, quando stava bene, i suoi coetanei sono rimasti tutti dietro.

IL DUELLO. Mancini ha deciso che il titolare della Nazionale è Gigio Donnarumma, che anche in Bosnia è stato fenomenale, ma se contasse il rendimento della stagione scorsa e di quella attuale al suo posto ci sarebbe forse Sirigu. E’ un anno e mezzo che il portiere del Toro non sbaglia partita, un anno e mezzo che tiene la difesa granata ai livelli più alti. Anche in passato Sirigu appartenev­a al primo livello dei portieri, quando era ct Prandelli lo teneva in grande consideraz­ione, ma solo dopo i trent’anni ha raggiunto il punto più alto.

La scelta del ct non provoca discussion­i perché Donnarumma è in ogni caso uno dei portieri più forti d’Europa, il fisico gigantesco e al tempo stesso elastico lo fa preferire a Sirigu, ma come continuità se c’è una differenza è a favore del torinista.

IL FUTURO. Donnarumma giocherà il prossimo Europeo e sarà la sua prima grande manifestaz­ione in azzurro (la Nations League conta meno, molto meno). Se avrà la stessa forza, la stessa condizione, la stessa salute e la stessa convinzion­e di Buffon, potrà giocare altri 4 Europei e 4 Mondiali. Potrà diventare un altro cannibale della porta azzurra, ma rispetto a Gigi dovrà battere una concorrenz­a più forte e più ampia. Il suo prossimo rivale sarà Alex Meret che ha due anni in più e meno esperienza di lui, ma sulle qualità di questo ragazzone giurano tutti, da Semplici ad Ancelotti a Mancini.

Per strappare la maglia di titolare al milanista, Meret dovrà rimuovere alcune incertezze, trovare un rendimento ancora più alto e più costante. Il quarto della lista ha impiegato più tempo di Donnarumma e di Meret. Pierluigi Gollini ha 24 anni, è diventato titolare dopo la metà del campionato scorso, al terzo anno con l’Atalanta.

La sua non è stata una crescita, semmai un’esplosione. Oggi è una sicurezza per Gasperini e, in caso di necessità, può diventarlo anche per Mancini.

Da Albertosi, Zoff e Castellini a Zenga Tacconi e Pagliuca Poi Buffon padrone

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