Corriere dello Sport

Da Koulibaly omaggio alla città «Questo è il posto in cui vivere»

«A Napoli sono nati i miei figli e io sono cresciuto come uomo e calciatore: ci sentiamo a casa»

- Di Fabio Mandarini

Il silenzio stampa al tempo dei social: «Io e la mia famiglia, a Napoli, ci sentiamo a casa». Firmato, KK. Kalidou Koulibaly in persona: che ieri, dal ritiro della Nazionale senegalese, ha deciso di rendere omaggio alla città che l’ha adottato, e adorato, sin dall’estate 2014. Una dedica breve ma intensa, in calce a una bella foto con vista sul Golfo postata su Instagram e Twitter. Ma non solo: una significat­iva dichiarazi­one d’amore, di questi tempi. Tempi difficili, per il Napoli, sia sotto il profilo dei risultati sia dal punto di vista ambientale: la famigerata storia del ritiro disertato; la frattura tra squadra e società; la dura contestazi­one del pubblico in occasione della partita con il Genoa; il tentato furto a casa Allan e quello dell’autoradio e del navigatore sottratti dall’auto della signora Zielinski. Episodi che hanno innescato voci incontroll­ate, tipo la voglia di qualcuno di cambiare aria, che però i giocatori hanno intenzione di smentire. Una volta interrotto il silenzio stampa deciso dal club, certo. Nel frattempo? Beh, Koulibaly ha fatto per sé: con un semplice omaggio social che però vale mille altre parole.

BASTA EQUIVOCI. E allora, la difesa azzurra. E non c’entrano avversari temibili o partite di Champions e campionato: in questo caso, Kalidou ha fatto scudo alla città. La foto: lui, con la tuta della squadra sulla pelle, che guarda il panorama di Napoli di profilo. Il testo: «Qui sono nati i miei figli. Qui sono cresciuto come uomo e come calciatore. Qui, la mia famiglia e io ci sentiamo a casa». Tradotto tra l’altro anche in francese e inglese: del tipo, ve lo dico in tutti modi possibili. E al diavolo i problemi, i presunti timori e la presunta voglia di scappare via lontano. Sia chiaro: a quanto pare, quando la società autorizzer­à l’interruzio­ne del silenzio stampa proclamato dopo il Salisburgo, saranno in tanti a precisare concetti del genere, ma nel frattempo Koulibaly ha giocato d’anticipo e spiegato al mondo quanto profondo sia il suo legame con Napoli. Senza riferiment­i al calcio.

SOCIAL-SILENZIO. Niente paura, insomma. E tutto il bene possibile: notizie splendide, consideran­do la tensione che ha appesantit­o l’aria napoletana dall’ultima notte di Champions in poi. La Nazionale, evidenteme­nte, ha fatto bene a lui come a Insigne: niente gol, per Kalidou, ma la nostalgia di casa e prima ancora la fascia di capitano del Senegal esibita con il Congo qualche giorno fa. L’ultimo impegno, e dunque la seconda gara di qualificaz­ione alla prossima Coppa d’Africa, è in programma oggi, in trasferta con l’eSwatini, il vecchio Swaziland; poi, di corsa a Napoli, verso il Milan. A caccia di una vittoria che serve come il pane per cominciare a ritrovare la serenità smarrita. Di gruppo, di squadra: singolarme­nte, almeno come insegna Koulibaly, le cose sono molto più semplici di come appaiono.

Un significat­ivo gesto d’amore dopo le polemiche e la contestazi­one

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L’immagine postata da Kalidou Koulibaly, 28 anni

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