LAZIO, REBUS ARMINI PUÒ PARTIRE A ZERO
Il gioiellino deella Primavera è in scadenza: manca la firma Trattativa con Raiola
Il suo futuro era nelle mani della Lazio, adesso è nelle mani di Mino Raiola, il procuratore delle star. Nicolò Armini, gioiello di anni 18, romano di Marino, generazione laziale, difensore e jolly, capitano di tutte le giovanili biancocelesti, oggi della Primavera, under 19 azzurro, non ha ancora firmato il rinnovo. E’ in scadenza a giugno: più passa il tempo e più aumentano i rischi che parta a parametro zero. Dall’ottimismo spinto di luglio s’è passati all’immobilismo sospettoso di novembre. La firma era attesa a fine mercato, non è arrivata. Sono trascorsi altri due mesi e passa, non c’è notizia di accordi tra la Lazio e Raiola. Novità sono attese a breve, non si sa in quale direzione. Armini è nella Lazio dall’età di 10 anni, aveva firmato il primo contratto da professionista, un triennale, nell’ottobre 2017. Siamo a sette mesi dalla scadenza (2020) e in questi casi i baby sono equiparati ai big: strappare il rinnovo a meno di un anno dallo svincolo è impresa ardua. Non è mai detta l’ultima parola, è uno degli due appigli cui si aggrappa la Lazio. L’altro ha aspetti sentimentali: Armini è laziale dalla nascita, ha ereditato il DNA biancoceleste da nonno Giulio e mamma Marzia, ha sempre dichiarato amore incondizionato. In passato è stato immortalato in Tevere mentre sventolava un bandierone biancoceleste oppure sotto la Nord (a maggio) per festeggiare la Coppa Italia. Formello per lui è una casa, è cresciuto nel mito di Nesta e tanto altro si potrebbe raccontare. Ma tutto questo, finora, non è bastato per ottenere la firma sul rinnovo. Armini e Raiola non hanno ancora sciolto le riserve, l’augurio è che lo facciano. Con l’abile Mino, che ha voluto Armini fin da ragazzino nella sua scuderia dorata, del doman non v’è certezza, soprattutto in tema di rinnovi. I sogni di Armini, per la Lazio, rischiano di diventare illusioni.
I FATTI. La società, in estate, ha offerto un quinquennale al baby difensore (scadenza 2024) e un posto part-time nella rosa di Inzaghi. Armini, nei progetti del club, doveva fare la spola tra la Primavera e la prima squadra (è stato in ballo per fare il sesto-settimo difensore). Così non è stato. L’impasse ha frenato l’ascesa del centrale (in Primavera viene utilizzato anche come terzino). Armini in questi giorni è impegnato con l’Italia under 19 di Alberto Bollini (ex allenatore della Lazio Primavera),
ieri gli azzurrini hanno vinto contro Cipro (2-0) nelle qualificazioni agli Europei di categoria (Armini è rimasto in panchina). L’anno scorso è stato tra i protagonisti della promozione in Primavera 1, dopo la retrocessione di due stagioni fa. Forza fisica, tecnica, senso dell’anticipo, sfrontatezza, sono le sue doti principali. Ma la stagione attuale è tutt’altro che brillante. La Primavera è in crisi, è penultima a 7 punti. Armini ha giocato le prime sei partite, a Cagliari è stato espulso e gli è stata inflitta una squalifica di 3 giornate per «avere, al 76’, con il pallone non a distanza di gioco, spinto un avversario mettendogli le mani sul volto facendolo cadere a terra». Ha scontato i primi due turni contro Chievo e Juventus, salterà il derby di sabato 23 novembre.
GLI ESORDI. Armini ha esordito nella Lazio dei big contro l’Apollon, in Europa League, nel dicembre 2018. A maggio, contro il Bologna, ha debuttato in campionato. La prima convocazione l’aveva strappata contro lo Zulte Waregem, due anni fa, sempre in Europa, direttamente dall’under 17 (sfiorò l’esordio senza mettere piede in Primavera). «E’ un sogno che si avvera. Non è un punto di arrivo, ma di partenza», disse nella notte della prima in Europa. «Ho coronato un sogno davanti al mio pubblico. Il prossimo anno? Quello che verrà verrà», sono le parole pronunciate nella notte dell’esordio in serie A. Cosa sarà lo sanno solo lui e Raiola.
Il club ha offerto un quinquennale a luglio, poi lo stop E il tempo stringe