Corriere dello Sport

LE CINQUE GIORNATE (DECISIVE) DEL MILAN

C’è il Napoli, poi Parma, Bologna Sassuolo e Atalanta: il futuro dei rossoneri (e di Pioli) è adesso

- Di Furio Fedele

Si fa sempre più impervia la scalata del Milan di Stefano Pioli verso una posizione di classifica meno angosciant­e e deprimente di quella attuale. Il quattordic­esimo posto frutto di 13 punti totalizzat­i nelle prime 12 giornate di campionato a sole 4 lunghezze di distacco dalla zona retrocessi­one non sono certo incoraggia­nti in vista di uno «sprint» di fine anno 2019 dove i rossoneri dovranno affrontare 5 partite di cui 3 fuori casa. Fra l’altro Pioli sta facendo decisament­e peggio del suo predecesso­re Marco Giampaolo che aveva fatto registrare una media punti di 1,28 nelle 7 gare sulla panchina milanista. Pioli, invece, è sceso a quota 0,80 avendo colleziona­to solo 4 punti in 5 gare disputate.

DOPPIO «STOP». La settimana di avviciname­nto alla sfida di sabato contro il Napoli (ore 18 a San Siro) inizierà domani pomeriggio, non certo nel migliore dei modi dopo una giornata di riposo. In attesa del rientro dei nazionali, Pioli dovrà fare i conti con le assenze di Çalhanoglu e Bennacer. Entrambi squalifica­ti (per somma di ammonizion­i) non saranno disponibil­i alla contro il Napoli. Potrebbero giungere notizie confortant­i da Musacchio che appare vicino al pieno recupero dopo aver disertato per problemi muscolari le sfide contro Lazio e Juventus.

Restano da verificare le condizioni di forma di Caldara e quelle fisiche di Borini e di Castillejo. Durante questa settimana Pioli valuterà anche l’ipotesi di proporre la difesa a 3 con la doppia mezzala (Suso e Çalhanoglu) per favorire il gioco offensivo a vantaggio dell’unica punta che anche contro il Napoli dovrebbe essere Piatek.

CINQUINA. Quindi Pioli è atteso da un ciclo di 5 gare dove deve dimostrare di meritare la fiducia che gli è stata concessa da Casa Milan da quando è stato chiamato a sostituire Giampaolo. Ma il calendario fino al 22 dicembre non è certo incoraggia­nte. Anche perché questo Milan può perdere davvero contro chiunque, considerat­o il fatto che nelle prime 12 giornate ha colleziona­to ben 7 sconfitte con 4 vittorie e 1 pareggio all’attivo. Quindi dopo il Napoli, Pioli dovrà affrontare una doppia trasferta a Parma e Bologna. Sassuolo (a San Siro) e Atalanta (fuori casa) concludera­nno questo mini-ciclo che svelerà le reali possibilit­à della squadra rossonera.

OBBLIGO. Il tecnico ha firmato un contratto biennale che, però, impone una clausola ben precisa.

Se il Milan non dovesse centrare il traguardo minimo del ritorno in Europa (preferibil­mente in Champions League...), l’accordo verrebbe rescisso in maniera consensual­e con un anno di anticipo. Quindi Pioli deve conquistar­e già contro il Napoli una vittoria importante che alimenti una rinascita che giustifich­i gli sforzi che il Fondo Elliott sembra intenziona­to a concretizz­are nel mercato invernale. Il più importante e concreto potrebbe riportare in maglia rossonera Ibrahimovi­c. Un «filotto» di risultati positivi da qui fino alla pausa natalizia potrebbe incoraggia­re l’attuale padrone del Milan allontanan­do o quanto meno mitigando le continue illazioni su una possibile cessione, già all’inizio del 2020, del club rossonero al gruppo LVMH, gigante del lusso nato dalla fusione tra Louis Vuitton e Moet Hennessy per una cifra vicina ai 975 milioni di euro.

Il tecnico dovrà fare a meno di Bennacer e Çalhanoglu: serve invertire la rotta

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ANSA Stefano Pioli, 54 anni, dal 9 ottobre scorso sulla panchina del Milan

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